Cgil, Cisl e Uil fanno il punto alla vigilia dei prossimi incontri con il governo su fisco e pensioni. Landini: Siamo contenti di andare alla trattativa, ma non facciamo sconti a nessuno, anche perch non abbiamo nulla da scambiareUn confronto vero, non di cortesi maniere, ma di sostanza, per provare a cambiare davvero il Paese dalla parte dei lavoratori. ? questo l?approccio con il quale Cgil, Cisl e Uil si preparano ad affrontare una serie di incontri con il governo su temi specifici e su vari tavoli. Si comincia venerd prossimo con la questione fiscale (all’ordine del giorno la riduzione del cuneo), per proseguire poi con le pensioni il 27 gennaio. Solo a valle di questi primi appuntamenti si capir se da parte dell?esecutivo c? davvero la volont di ascoltare le richieste dei sindacati, i quali al momento restano guardinghi e sottolineano al tempo stesso come la mobilitazione messa in campo per tutto il 2018 abbia ottenuto un primo risultato proprio nel taglio del cuneo fiscale.A fare il punto stata una conferenza stampa convocata a Roma con i tre segretari generali, che hanno cos voluto ribadire anche l?unitariet delle loro proposte. ?Siamo contenti di andare alla trattativa con la volont di trovare soluzioni che producano un vero cambiamento a partire dal lavoro?, ha sintetizzato il numero uno della Cgil Maurizio Landini: ?Se il governo vorr affrontare i problemi insieme a noi, sappia che ha di fronte interlocutori pronti al dialogo e al confronto. Ma non pu pensare ? precisa il sindacalista ? di discutere con noi e nel frattempo avere altri luoghi di confronto, perch anche il metodo deve essere chiaro. ? vero, si apre un anno difficile che pu essere di vero cambiamento. Se l’esecutivo vuole cambiare, non pu che che farlo con noi?. In questo scenario, per, ?noi non siamo disponibili a fare sconti, anche perch non abbiamo pi nulla da scambiare. Il punto centrale ricostruire la fiducia in questo Paese e se non sar cos, siamo pronti a sostenerlo con una mobilitazione?.Due i temi alla base del confronto ? si diceva ?, cio fisco e pensioni. Sul primo punto, sottolinea ancora Landini, ?vogliamo che aumentino i salari e gli stipendi netti gi nelle buste paga da luglio?. Ma non solo. Il confronto sar allargato all?intera materia fiscale e i sindacati chiedono benefici anche per i pensionati. ?Siamo un Paese che sulle tasse non rispetta la Costituzione, i dipendenti ne pagano molte di pi?, fa notare il segretario della Uil Carmelo Barbagallo ricordando che le risorse per la redistribuzione si possono trovare da una seria lotta all?evasione, ?se vero che tra economia sommersa, usura e pizzo, balla una cifra di circa 200 miliardi ogni anno?.L?altro appuntamento, quello sulle pensioni, stato convocato dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo per il 27 gennaio. ?In questi giorni ? sottolinea a tal proposito la segretaria della Cisl Anna Maria Furlan ? vediamo sbizzarrirsi un sacco di esperti che parlano di numeri, di quota 100, 102 eccetera, non va bene. Il tavolo con il governo deve essere serio?. I sindacati anche in questo caso parlano con una voce sola sulla base della loro piattaforma unitaria. La richiesta di riprendere alcuni provvedimenti in parte positivi, come fu l?Ape sociale che va resa strutturale; ma anche di sbloccare una serie di temi come lavori gravosi e usuranti, separazione tra assistenza e previdenza, pensione di garanzia per i giovani, contributi per le mamme lavoratrici. ?Se banalizziamo tutto dando un po? di numeri, vuol dire che ancora una volta non abbiamo capito le priorit ?, precisa la sindacalista.A margine, anzi, a monte di tutto ci, manca un discorso complessivo sulla crescita. A ricordarlo stato lo stesso Landini, confermando durante la conferenza stampa in occasione dell?incontro di venerd prossimo i sindacati chiederanno altre date di confronto sui due grandi assenti, ossia investimenti e pubblico impiego: ?Vuol dire fare migliaia di assunzioni, non solo sbloccare il turn-over, a beneficio dei lavoratori e dei cittadini. Con un problema trasversale che sar al centro delle nostre prossime battaglie, una vera e propria piaga: il sistema degli appalti, che spesso ricomprende anche gli infortuni e le infiltrazioni della mafia: basta con gli appalti al massimo ribasso e con l?assenza delle clausola sociale. Anche su questo ? ha concluso ? vogliamo risposte precise per portare a casa dei risultati. Maurizio Minnucci da rassegna.it
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