Con la delega predisposta dal Consiglio dei ministri il governo intende finanziare la cosiddetta riforma fiscale prendendo le risorse dall’assistenza. Lo affermano Vera Lamonica e Danilo Barbi, segretari confederali della Cgil, con delega ai problemi del welfare e alle politiche economiche.Cosi’ – spiegano i due sindacalisti – dopo aver drasticamente ridotto i finanziamenti destinati ai Comuni e alle Regioni per fare i servizi e aver praticamente cancellato il fondo nazionale per le politiche sociali, quello per i nidi, quello per la famiglia, ora si passa a colpire i diritti soggettivi. Non solo, infatti, in una legge delega che dovrebbe occuparsi di assistenza non si fa cenno ai Livelli essenziali delle prestazioni sociali, ma, dietro termini come riqualificazione e riordino si sottraggono risorse da tutte le forme di sostegno socio assistenziale, sanitario o previdenziale quali ad esempio l’indennita’ di accompagnamento il sostegno all’invalidita’ o i trattamenti pensionistici di reversibilita’.Per realizzare una riforma fiscale che finisce con il premiare i redditi alti, quelli da 75.000 euro in su – concludono Lamonica e Barbi – si colpiscono i diritti delle persone piu’ fragili. asca
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