Firenze: Fiom Cgil Toscana: attivo quadri e delegati Fiom settore automotive (foto). Braccini, necessario mobilitarsi

Braccini, Necessario mobilitarsi a salvaguardia della nostra industria, per la difesa dell’occupazione e per obbligare il Governo ad aprire un tavolo permanente settoriale.

La Fiom Cgil ha convocato a livello nazionale gli attivi dei quadri e dei delegati del settore automotive. Si svolgeranno in tutte le Regioni con una campagna di assemblee territoriali, dal titolo «Safety CAR», per l’individuazione di un percorso unitario di mobilitazione nazionale, affinché il settore possa continuare a garantire un futuro occupazionale ed industriale nel nostro Paese. La mobilitazione è partita oggi con l’attivo dei delegati della Toscana che si è svolto a Firenze, alla Casa del Popolo di San Bartolo a Cintoia.

Così Massimo Braccini segretario generale Fiom Toscana a margine dell’attivo di Firenze:
“Il settore Automotive in Toscana, sommato al settore dei camper, supera gli 8000 addetti. Una parte importante dell’industria e dell’economia regionale che va tenuto tutto assieme se vogliamo provare ad avere voce sulle scelte strategiche in una fase di transizione verso l’elettrico. Le multinazionali stanno spingendo verso una razionalizzazione degli stabilimenti e ricerca al ribasso dei costi, bisogna impedire che i nuovi impianti siamo fatti in paesi low cost. Con i motori elettrici spariscono parti importanti di produzioni come serbatoi, tubi di scarico, iniettori, valvole e motorini di avviamento, ed é evidente che servono investimenti pubblici e privati per la riconversione degli impianti e per formare i lavoratori a ricoprire ruoli diversi. Vi é poi l’incognita Stellantis a cui molte aziende sono in parte legate e va capito dove sposterà il baricentro delle attività e dove svilupperà l’elettrico. Costituiremo il coordinamento regionale Fiom automotive in modo da sostenere al meglio il settore e per rivendicare adeguate politiche a sostegno dell’industria da parte del Governo, assenti ormai da troppi anni. Apriremo una discussione anche con altre categorie della Cgil dove vi sono lavoratori che ruotano intorno al settore automotive. Sarà necessario mobilitarsi a salvaguardia della nostra industria, per la difesa dell’occupazione e per obbligare il Governo ad aprire un tavolo permanente settoriale”.
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Automotive. De Palma- Marinelli (Fiom), nel 2021 è raddoppiata la cassa integrazione: parte oggi la campagna di mobilitazione della Fiom «Safety CAR», per un piano straordinario di garanzia dell’occupazione
Roma 11.01.2022.- “L’automotive sta vivendo una profonda crisi: la pandemia, la scarsità e l’aumento del costo delle materie prime amplificano i problemi in un settore già privo di una visione strategica da parte del Governo per affrontare la transizione tecnologica ed ambientale. Il confronto con il 2019, anno prima della pandemia, fotografa una situazione di netto declino. Nel 2021 la produzione nel settore ha perso il 9,4% e le immatricolazioni sono diminuite di circa il 24%, ad aumentare invece è il costante ricorso agli ammortizzatori sociali e il conseguente impatto negativo sui salari delle lavoratrici e dei lavoratori.
Dall’elaborazione di dati INPS, infatti, registriamo che nel 2019 erano oltre 26 milioni di ore di cassa integrazione, ma il dato allarmante è che fino a novembre del 2021 le ore di cassa integrazione sono raddoppiate, arrivando a quasi 60 milioni.
Con lo sblocco dei licenziamenti il settore dell’indotto automotive, che occupa circa 163 mila lavoratori, è stato quello più colpito come dimostrano i casi di Gianetti Ruote, GKN, Timken, Speedline, Caterpillar. A queste crisi già aperte rischiano di aggiungersi gli esuberi alla Vitesco di Pisa, alla Bosch di Bari e alla Marelli, in particolare negli stabilimenti legati ai sistemi di scarico e ai motori endotermici.
Mentre per la Blutec siamo in ancora in attesa di una soluzione per il rilancio industriale e la continuità occupazionale del sito di Termini Imerese, e di una garanzia occupazionale per gli altri asset. In questo scenario occorre dare continuità al rilancio di Industria Italiana Autobus prevedendo ulteriori investimenti per il rinnovo delle flotte pubbliche con mezzi prodotti nel nostro Paese.
Situazione complessa riguarda gli stabilimenti del Gruppo Stellantis in cui c’è un sostanziale calo dei volumi produttivi. A fronte di una capacità istallata di un milione e mezzo di veicoli, attualmente se ne producono solo 700 mila. Nel Polo Torinese i volumi delle Maserati e della 500 Bev non bastano a saturare gli stabilimenti e a garantire la stabilità occupazionale. Nello stabilimento di Cassino i volumi delle Alfa non raggiungono la piena occupazione e non basterà il lancio del nuovo modello Grecale della Maserati. Per Pomigliano e Nola oltre alle garanzie per la della produzione della Panda (veicolo più venduto in Europa) per raggiungere la piena occupazione occorrerà verificare i volumi produttivi del Tonale.
Il costante calo del mercato diesel impone di affrontare la transizione verso nuove produzioni per gli stabilimenti di Pratola Serra e Cento. A Termoli, dove si producono motori e cambi a benzina, la tenuta occupazionale si dovrà verificare con il consolidamento dei volumi del nuovo motore GSE 1.0 e con l’installazione della gigafactory ancora non confermata. Negli stabilimenti Sevel e di Melfi, che partivano da una condizione produttiva positiva, assistiamo ad una drastica riduzione dei volumi, rispettivamente, del Ducato e delle Jeep Renegade e Compass nonostante gli investimenti per le linee elettriche.
È per tali ragioni che la Fiom ha convocato gli attivi dei quadri e dei delegati del settore che si svolgeranno in tutte le Regioni con una campagna di assemblee territoriali, dal titolo «Safety CAR», per l’individuazione di un percorso unitario di mobilitazione nazionale, affinché il settore possa continuare a garantire un futuro occupazionale ed industriale nel nostro Paese.
Siamo partiti oggi, martedì 11 gennaio, con l’attivo dei delegati della Toscana a Firenze. Giovedì 13 gennaio l’attivo dei delegati si svolgerà a Zelarino a Venezia. Lunedì 17 gennaio sarà la volta del Lazio a Cassino. Giovedì 20 gennaio la campagna prosegue in Lombardia a Brescia e in Abruzzo, e il 21 in Puglia. In via di definizione il Piemonte, l’Emilia Romagna, la Campania e la Basilicata.
La situazione di crisi è anche rappresentata dal fatto che pochi anni fa eravamo ai primi posti nella produzione di auto in Europa, mentre ora il nostro Paese è sceso all’ottava posizione.
Un Piano Straordinario sul settore dell’automotive è la proposta che come Fiom avanziamo al Governo, perchè metta a disposizione investimenti e strumenti per la trasformazione industriale e l’innovazione, il rilancio della ricerca e dello sviluppo, sostegni alla domanda privilegiando i redditi più bassi e il rinnovo delle flotte pubbliche, la salvaguardia, la crescita e la rigenerazione dell’occupazione. In assenza di questo Piano sono a rischio decine di migliaia di posti di lavoro e il mantenimento di un settore industriale fondamentale per l’economia del nostro Paese”.

Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil

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