Fiom Toscana: vendita Perini Navi, prima asta il 30 luglio, alta la base con rischio che vada deserta

Braccini, non ci risulta che attenzioni imprese che hanno manifestato interesse stiano venendo meno, ma nella vendita oltre alla offerta devono essere esaminati precisi piani industriali, le garanzie occupazionali sia dei dipendenti diretti che di tutto l’indotto, gli investimenti complessivi, le prospettive, il rilancio dell’azienda, i carichi e l’organizzazione del lavoro.
Il 30 luglio ci sarà la prima asta per la vendita del cantiere Perini Navi di Viareggio, che comprende anche il cantiere Beconcini di La Spezia ed un complesso di beni aziendali. La base d’asta però appare cospicua e vi sono concreti rischi che vada deserta. Tuttavia, non ci risulta che le attenzioni delle imprese che hanno manifestato un’interesse all’acquisizione stiano venendo meno, ma in queste operazioni non può essere solo valutata la maggior offerta economica fine a se stessa. Devono essere esaminati precisi piani industriali, le garanzie occupazionali sia dei dipendenti diretti che di tutto l’indotto, gli investimenti complessivi, le prospettive, il rilancio dell’azienda, i carichi di lavoro e l’organizzazione del lavoro. L’iniziativa economia privata é libera, ma non può mai svolgersi in contrasto con l’utilità sociale, bisogna che svolga anche una funzione sociale, incrementi lo sviluppo economico e sociale, crei posti di lavoro con garanzie e diritti. Le Istituzioni in una fase così delicata dovrebbero esercitare un ruolo più incisivo, tanto più in situazioni dove le aziende risiedono sul demanio pubblico, invece sembra facciano gli spettatori. Perini Navi é un cantiere che ha importanti asset, un marchio di riferimento mondiale, ci aspettiamo che riparta anche con un cambiamento del modello produttivo, con la valorizzazione e la crescita delle competenze. Ogni situazione aziendale non va vista come un caso a se, ma va inquadrata in un sistema d’insieme, tutte le imprese operano ormai su un’area vasta. Questa può essere di nuovo l’occasione per riaprire una seria discussione su tutta la nautica nella nostra regione, prima che sia troppo tardi, un settore dove sempre più sta prendendo piega un’ inaccettabile sfruttamento dei lavoratori. Bisogna arrivare a definire con le Istituzioni e le imprese un protocollo riguardo lo sviluppo e la valorizzazione della nautica in Toscana, la tutela del lavoro e la buona occupazione. Il tavolo in regione é fermo dallo scorso anno, sarebbe opportuno convocarlo in tempi brevi.

Massimo Braccini, segretario generale Fiom Cgil Toscana

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