Si tenuto oggi l’incontro fra il coordinamento Fim-Fiom-Uilm, le segreterie provinciali, i coordinatori nazionali di Kme con la direzione aziendale. Nel corso dell’incontro l’azienda ha riproposto lo stato della trattativa con possibili partner industriali senza aggiungere altro a quanto gi si poteva leggere sulla stampa se non l’ennesimo allungamento dei tempi che determina sempre di pi incertezza e preoccupazione fra i lavoratori ma, cosa pi grave, stata la dichiarazione della possibilit in caso di saturazione dei laminatoi, di non riaccensione del Forno verticale Asarco, ad oggi fermo per un incidente dovuto alla assoluta mancanza di manutenzione, con conseguente spostamento delle produzioni fusorie in Germania.Come Fiom siamo assolutamente contrari a questa ipotesi come lo eravamo nella trattativa del 2013, ora come allora diciamo che senza il forno fusorio, il pi grande di Europa, non solo si determinano esuberi nell’ambito della fonderia rame, ma tutto il sito di Fornaci di Barga (Lu), oltre 600 persone, assolutamente a rischio visto che dovrebbe laminare billette provenienti da oltre 1000 km di distanza. Oltretutto questa proposta lede l’accordo del’aprile 2013, recentemente prorogato, dove espressamente non solo si manteneva il forno acceso, non solo si determinava un aggiunta di produzione fusoria di 14.000 tonnellate, ma si vietava esplicitamente la possibilit di portare fuori dal paese produzioni italiane.A questo punto come Fiom ci rivolgeremo ai lavoratori per condividere con loro le nostre preoccupazioni e per decidere insieme le azioni da mettere in campo.ÿ
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