Fiom Cgil e Rsu Perini Navi, crediano necessario portare istanze lavoratori a conoscenza tribunale

La storia degli ultimi mesi, quello che non c’è e quello che non dovrebbe esserci

I lavoratori sono in attesa della convocazione da parte del giudice Capozzi del tribunale di Lucca per esporre la situazione aziendale dal nostro punto di vista.
Crediamo sia necessario che le istanze dei lavoratori siano portate a conoscenza del giudice, assieme a tutte le informazioni nostro possesso, che ci pongono seri dubbi sulla serietà dell’ipotesi proposta dall’azienda.

Dal mese di Marzo scorso i lavoratori sono stati posti in cassa integrazione prima per il Covid e poi per la presentazione della domanda di concordato in bianco.
A Maggio, ci fu comunicato che era pronta una soluzione di tipo industriale per i problemi della Perini Navi che da troppo tempo e nonostante i molti soldi investiti dalla famiglia Tabacchi veteva la prpria situazione in continu peggioramento.
Segno evidente che i problemi di gestione invece che essere risolti erano stati aggravati dal nuovo modello aziendale.
Nell’orizzonte aziendale sono poi apparsi numerosi nuovi professionisti, dovevano fare ordine nei conti e predisporre un piano industriale di rilancio aziendale, questo è successo nel mese Giugno.
Nulla però è stato fatto anche perché era in corso una dew diligence con il cantiere San Lorenzo, cui si sperava ricadessero gli oneri della riorganizzazione e la gestione degli esuberi annunciati del personale impiegatizio.
In Luglio poi il clima di fiducia nell’ipotesi di acquisizione dell’azienda da parte di San Lorenzo si è bruscamente raffreddato, e la direzione Perini ha avviato altri percorsi che l’hanno condotta nel mese di Settembre ai contatti con il fondo Bluskye (quello di Report e del Milan) che è entrato in azienda per una ulteriore dew diligence a verifica della situazione.
Da allora, è stato un susseguirsi di incontri sempre da noi sollecitati e da cui, tranne tentativi di ridurre il costo del lavoro (vedi la mensa) ma niente altro, fino a Dicembre, è arrivato dalla Direzione sul fronte del nuovo modello di riorganizzazione.
Sempre a Dicembre dietro ulteriori nostre sollecitazioni legate alla disponibilità alla sottoscrizione di una nuova richiesta di Cassa integrazione Covid, ci è stato consegnato un opuscolo, titolato “incontro con le OOSS”, che doveva essere la sintesi del piano industriale.
Il Contenuto? Il numero dei dipendenti che diminuivano della Perini Navi a Maggio 2020, a Ottobre, a Novembre e a Dicembre; i dati di bilancio (sono pubblici) dal 2014 al 2019 e la comunicazione che, entro i primi di Dicembre sarebbe stato depositato il piano di ristrutturazione del debito in tribunale.
C’era anche un elenco descrittivo di una serie di riorganizzazioni di reparti operativi aziendali senza alcun dato occupazionale, ne ante ne post alla riorganizzazione stessa, solo titoli.
Nessuno, ripetiamo nessuno, accenno, all’ipotesi messa in campo di creazione di una nuova azienda a cui conferire il buono della Perini Navi (concessioni demaniali, marchi e immobili) da dare in pegno e garanzia del prestito da 25 milioni al fondo Bluskye, un’operazione che di industriale ormai non ha più nemmeno i titoli e che a nostro avviso segnerebbe il futuro e l’esistenza della PeriniNavi che conosciamo a Viareggio e che il mondo conosce.
Ogni giorno che si lascia trascorrere l’azienda perde valore e ha meno possibilita’ di riprendere a a lavorare.
Fiom Cgil, Rsu Perini Navi Viareggio

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