Fendi, grazie ad un accordo un nuovo stabilimento e 133 nuovi posti di lavoro

Un nuovo stabilimento che darà lavoro a 133 nuovi addetti per un investimento complessivo di oltre 57 milioni in buona parte dedicato a realizzare progetti innovativi in grado di adeguare le produzioni alle nuove esigenze del mercato. Sarà questo il traguardo finale del percorso avviato grazie all’approvazione da parte della giunta regionale dello schema di “Accordo di sviluppo per il gruppo Fendi”. L’accordo, che sarà firmato dalla Regione Toscana, dalla Fendi srl, dal ministero dello Sviluppo economico e Invitalia, prevede la realizzazione di un programma di sviluppo industriale nel settore della moda e dell’abbigliamento presentato dal gruppo Fendi, articolato in un progetto di investimento produttivo (non finanziato dall’accordo) e in uno di ricerca e sviluppo sperimentale, con la realizzazione di una nuova unità produttiva nel Comune di Bagno a Ripoli, in località Capannuccia, nella sede dell’ex fornace Brunelleschi.
“Con questo accordo siamo riusciti a rimettere in moto un percorso già da tempo avviato – spiega il presidente della Regione Enrico Rossi – che aveva visto un importante gioco di squadra fra istituzioni, ministero e azienda. Oggi siamo in grado di assicurare il consolidamento di un marchio storico e di altissima di qualità con prospettive di crescita produttiva e nuova occupazione, anche a livello di indotto, grazie all’utilizzo di tecnologie innovative. Ma non è tutto. Uno dei risultati di questa collaborazione sarà anche il recupero e la riconversione a fini produttivi di un sito industriale storico come l’ex Fornace Brunelleschi che ritornerà così a vivere e a far vivere il territorio”.
L’Accordo di sviluppo è uno strumento previsto a livello nazionale (decreto ministeriale 9 dicembre 2014 che si riferisce a programmi di rilevanti dimensioni) che un recente decreto del governo ha rifinanziato permettendone così l’attivazione e lo sblocco dei relativi fondi.
L’azienda realizzerà la nuova struttura di Bagno a Ripoli dotandola di impianti e macchinari in linea con i criteri dell’industria 4.0. I 133 posti di lavoro in più andranno ad aggiungersi ai 243 esistenti. Di questi 25 unità saranno coinvolte direttamente nel progetti di ricerca e sviluppo cofinanziato dalla Regione.

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