Fase 2: Protesta per negozi e bar a Livorno, 200 in piazza. Bagni aperti in Versilia Rossi, serve piano per lavoro

Si discute molto, ed  giusto, di liquiditˆ da trasferire a famiglie e imprese, ma se non si discute anche di un piano per il lavoro temo davvero che la crisi sociale diventi insostenibile”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, a ‘Circo Massimo’ su Radio Capital. “Noi avremo probabilmente in pochi mesi – ha aggiunto – decine di migliaia di persone disoccupate: se non riusciamo a fare un piano per il lavoro non basterˆ il sussidio, il reddito d’emergenza”. Secondo Rossi “ci sarˆ probabilmente anche un effetto rimbalzo senza ritorni dei contagi, dovremo un po’ ricominciare a spendere qualcosa, a comprare qualcosa, ma temo poi che ci sarˆ un crollo della domanda per tutti i settori, anche per i settori vocati all’export che nella mia regione sono trainanti, e poi anche della domanda interna: pensiamo anche solo al turismo, di cui la mia regione vive soprattutto sulla costa. Quindi c’ il rischio della chiusura: non basterˆ la liquiditˆ”.(ANSA).Fase 2: protesta per negozi e bar a Livorno, 200 in piazzaManifestazione oggi davanti al comune di Livorno di commercianti, ristoratori e baristi livornesi, e dei loro dipendenti, che stamani hanno consegnato simbolicamente al sindaco Luca Salvetti le chiavi delle loro attivitˆ. Almeno 200 persone si sono ritrovate alle 10.30 in piazza della Repubblica e poi hanno sfilato fin sotto al Comune. Una delegazione composta da una decina di persone, in rappresentanza delle varie categorie,  poi salita nel palazzo dove in sala consiliare  stata ricevuta dal sindaco. “La consegna simbolica delle chiavi al sindaco – spiega un esercente –  un gesto che serve per cercare di dare un segnale alla politica di quelle che sono le nostre esigenze. In tanti di noi non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione e neanche il contributo di 600 euro promesso dal Governo”. (ANSA).Fase 2: 350 bagni in Versilia aperti per protesta Iniziativa promossa oggi dagli stabilimenti balneariSono stati circa 350, pari all’80% del numero complessivo, gli stabilimenti balneari della Versilia (Lucca) che stamani hanno aperto per un’ora per protestare simbolicamente contro la mancata possibilitˆ di ricominciare a lavorare con la fase 2 dell’emergenza coronavirus e per sensibilizzare le amministrazioni sul problema ancora non risolto per i bagni e le attivitˆ ricettive. Lo rendono noto le associazioni del balneari della Versilia, promotori dell’iniziativa consistita in una sorta di flash mob, con un solo rappresentante di ogni stabilimento presente da solo in spiaggia, con la tipica maglietta da salvataggio, il salvagente e la mascherina a protezione di bocca e naso.A spiegare i motivi della protesta, che ha coinvolto gli stabilimenti di Viareggio, Forte dei Marmi, Lido di Camaiore e Marina di Pietrasanta, Marco Daddio, presidente dell’associazione balneari di Lido di Camaiore. “Manca ancora una data per la ripresa delle nostre attivitˆ e soprattutto non ci sono i protocolli di azione per garantirne la sicurezza. Non ci sono indicazioni certe di alcun genere: l’allestimento di una spiaggia  un’operazione complessa che richiede tempo: il turismo ha bisogno di programmazione: occorre pianificazione, anche solo per organizzare e comunicare per tempo le nuove offerte della nostra costa come destinazione sicura, accogliente ed accessibile. Questa estrema incertezza sta trasformando la pandemia sanitaria in una vera e propria emergenza sociale ed economica. Per questo chiediamo che le istituzioni ci diano modalitˆ e tempi certi per avviare una stagione giˆ ampiamente compromessa”. (ANSA).”

Pulsante per tornare all'inizio