Famiglie sempre pi— povere(-12%da 2007 a 2013). Solo 1.500 euro al mese per vivere

Il 2015 potrebbe essere l?anno del rilancio dell?economia italiana, come ha segnalato anche ieri il governatore della Banca d?Italia Ignazio Visco. Ma intanto i dati continuano a dare conto dell?ampiezza della crisi che ha attanagliato l?economia negli ultimi anni e che continua a far sentire i suoi effetti: cala la ricchezza delle famiglie, che si adeguano a vivere con somme inferiori – 1.500 euro al mese, secondo l?Istat – confermando lo stereotipo degli italiani come i ?mammoni? d?Europa.E? lo stesso istituto di via Nazionale, infatti, a segnalare nei suoi bollettini la flessione della ricchezza degli italiani. In sei anni, dal 2007 al 2013, si Š ridotta del 12%, mentre considerando gli ultimi dieci anni il calo Š pari al 5,8%. I dati diffusi da Bankitalia ed elaborati dall’Adnkronos, mostrano una crescita costante dal 2003 (quando la ricchezza netta per famiglia era di 377.302 euro) al 2006 (412.469 euro), mentre dall’anno successivo si Š registrata un?inversione di tendenza, proseguita ininterrottamente fino al 2013 arrivando a 355.876 euro (i valori sono calcolati utilizzando il deflatore dei consumi della contabilit… nazionale).Il valore del bene pi— caro per gli italiani, la casa, Š passato da un totale di 4.221 miliardi del 2003 a 4.908 miliardi nel 2013; l’incremento del 14,2% nasconde una realt… diversa: dal 2003 al 2009, quando Š stata raggiunta quota 5.562 miliardi, la crescita Š stata del 31,8%, mentre dall?anno successivo si Š registrata un?inversione di tendenza che ha portato la ricchezza abitativa a ridursi dell’11,7%. Le attivit… finanziarie, nel confronto tra il 2003 e il 2013, restano sostanzialmente sugli stessi livelli: 3.881 miliardi contro 3.848 (-0,8%). Tuttavia anche in questo caso dietro all?apparente stallo si nascondono movimenti consistenti; fino al 2006 le ricchezze finanziarie sono cresciute arrivando a 4.318 miliardi, poi Š iniziata la discesa che ha portato nel 2011 a 3.632 miliardi. Solo negli ultimi due anni le famiglie hanno ricominciato a investire in attivit… finanziarie, tornando ai livelli di dieci anni prima.In crescita invece i debiti delle famiglie. Considerando il decennio 2003 – 2013, si registra un aumento del 33,2%, passando da 665 a 886 miliardi. Il picco massimo Š stato raggiunto nel 2010, quando le passivit… sono arrivate a 935 miliardi, per poi scendere nei tre anni successivi. La ricchezza netta complessiva delle famiglie, ottenuta sommando le diverse tipologie di ricchezze e sottraendo i debiti, nel 2013 Š pari a 8.728 miliardi.Anche l?Istat conferma che la crisi continua a farsi sentire. Per la met… delle famiglie possono bastare anche solo 1.500 euro per arrivare a fine mese. E’ questa la soglia minima di reddito indicata come necessaria per vivere senza grandi problemi che emerge dall’indagine dell?istituto sulle condizioni di vita. Le cifre fanno riferimento al 2013 e sono le ultime disponibili. Nel 2013 i nuclei che indicano 1.500 euro come livello minimo per vivere senza difficolt… sono, infatti, il 50% spaccato, in aumento a prima della crisi: nel 2008 si fermavano al 46,6%.Sembra quindi che le recessioni, una dopo l’altra, abbiano fatto scendere l?asticella del ?fabbisogno? familiare. Gli italiani, messi alla prova, hanno fatto fronte alla vita quotidiana con budget ridotti rispetto al passato. E cos ora si sentono in grado di ?campare? con non pi— di 1.500 euro mensili. Si tratta di una media-Paese che varia passando dall?Italia settentrionale al Mezzogiorno, da una famiglia con pi— figli a una single, da una casa con a capo un dipendente a una con un pensionato o un disoccupato. I tetti si abbassano, in altre parole ci si accontenta pi— facilmente, perch‚ magari abituati a far tornare i conti con meno soldi, al Sud (il 55,3% pone i 1.500 euro come soglia minima, contro il 44,9% del Nord Ovest).E? anche per effetto della profondit… della recessione che i ragazzi italiani tendono sempre pi— a prolungare la permanenza nella casa dei genitori. I giovani che vivono in famiglia nel nostro Paese sono i due terzi del totale delle persone nella fascia tra i 18 e i 34 anni a fronte del 34,2% dei francesi, del 42,3% dei tedeschi e del 34,2% degli inglesi. Si tratta, se si va a fare il confronto con i dati sulla popolazione dell?Istat, di quasi 7,4 milioni di persone. Il dato peraltro, sempre secondo i dati Eurostat, Š in crescita di oltre cinque punti rispetto al 2008 (era al 60,5%) mentre in Francia Š cresciuto di meno di due punti e in Germania Š diminuito (in Danimarca la percentuale di coloro che vivono a casa con i genitori Š al 15,8% del totale degli under 35).In Italia la percentuale dei giovani che non riescono a lasciare la famiglia di origine Š alta anche nella fascia di et… pi— adulta. Quasi un giovane su due tra i 25 e i 34 anni (il 49,4%), infatti, vive con almeno un genitore (in aumento di quasi cinque punti sul 2008) a fronte del 28,8% nell’Ue a 28 e dell’1,4% dei danesi (11,3% dei francesi e 16,8% dei tedeschi mentre gli inglesi sono appena il 13,8%). In questa fascia di et… gli italiani mammoni superano anche gli spagnoli di oltre dieci punti (sono al 37,4%) ma fanno meglio di greci, bulgari e slovacchi (che risultano oltre il 50%). Spesso gli italiani restano a vivere nella famiglia di origine anche se hanno un lavoro: nella fascia tra i 25 e i 34 anni infatti, nel 2013 erano occupate il 60,2% delle persone (anche se in calo di circa 10 punti sul 2008 quando erano occupate il 70,1%% delle persone in questa fascia di et…).Da www.ilsole24ore.com

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