Export e infrastrutture, la ricetta per il rilancio. Il tema dellambiente sia centrale

Il dato di base ? un Pil inchiodato allo 0%, anche se la Toscana sta meglio di tante altre regioni italiane, specie sul fronte dell?export. Ma, fra dazi e Brexit c?? poco da stare tranquilli.Vero ? che la Toscana sta meglio di tante altre regioni italiane, specie sul fronte dell?export. Ma, fra dazi e Brexit c?? poco da stare tranquilli? avverte la segretaria regionale toscana della Cgil, Dalida Angelini. La risposta sta, in gran parte, nella riattivazione del mercato interno, a partire dalle infrastrutture. Perch? – aggiunge Angelini citando il recente patto per lo sviluppo – rendere la Toscana appetibile per gli investimenti ? difficile se le imprese si trovano di fronte problemi di trasporto?. Di ricette per il rilancio del sistema economico, disuguaglianze fra insidie e opportunit? si discuter? a partire da oggi per tre giorni a Pistoia, a Cgil Incontri, con tanti ospiti nazionali e internazionali. Tra i momenti clou quello in programma domani a mezzogiorno quando saliranno sul palco dell?auditorium Terzani alla biblioteca San Giorgio – realizzata in un ex capannone della fabbrica dei treni pistoiesi – il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, e il presidente dell?Europarlamento David Sassoli chiamati a dialogare sugli scenari economici attuali moderati da Agnese Pini, direttrice de La Nazione. Tra gli altri ospiti di rilievo della tre giorni pistoiese anche il sottosegretario a Economia e Finanze, Antonio Misiani, che sempre domani parteciper? al seminario Lo spazio globale delle banche e della finanza.La citt? da sempre punto di riferimento dell`industria metalmeccanica nel settore trasporti (prima con Ansaldo Breda oggi con Hitachi) sar? il teatro di discussioni anche sul futuro della Toscana. Angelini, qual ? la situazione?Il dato di base ? un Pil inchiodato allo 0%. Buone le performance del settore moda e meccanica sul piano delle esportazioni, ma ci? non compensa la crescita misera dei consumi interni uguale allo scorso anno (+0,5%). In controtendenza il dato occupazionale che nel primo trimestre 2019 con circa un milione e 600mila occupati registra, con un leggerissimo decremento sul 2018 (506 occupati), una sostanziale tenuta?. E sul fronte occupazionale?Il dato Ires Cgil riferito alla qualit? della domanda di lavoro sottolinea un miglioramento con i contratti a tempo indeterminato cresciuti (comprese le trasformazioni) di circa 11mila unit?. La disoccupazione cala e si attesta al 7,7% dall? 8,3% dello stesso trimestre dell?anno precedente compensata tuttavia dall?aumento del numero degli inattivi?.Come si colloca la nostra Regione rispetto alle altre?La Toscana ha affrontato la crisi meglio di altre Regioni ma nel frattempo le disuguaglianze sociali sono aumentate cos come quelle territoriali. La Regione continua quindi a crescere a due velocit??. Nella parte alta? si posiziona Firenze con la sua area metropolitana, anche se gi? Pistoia e Prato segnano il passo. Le altre province stanno sotto, penalizzate anche dalla crisi bancaria che potr? continuare a sortire i suoi effetti.La ricetta giusta?Il nodo da sciogliere ? dunque quello della ripartenza? a cominciare dai punti di forza: export e turismo. Le esportazioni in modo particolare hanno mostrato in Toscana una tendenza all?aumentoseconda soltanto, a livello nazionale, al Trentino. Si tratta adesso di riattivare il mercato interno, puntando tutto sulle infrastrutture, dalla Tirrenica annunciata da cinquant?anni e mai realizzata, per arrivare alle ferrovie.In Toscana rimangono per? aperte numerose vertenze e crisi aziendali, conclamate o possibili. SI pensi a Piombino…Rimarrei cauta su ogni ipotesi, fino alle prossime decisioni del governo sull?Uva.Ma certamente il tema dell?ambiente ? importante e deve entrare al centro di un dibattito e di una prospettiva di sviluppo. Anche di questo discuteremo a Pistola.Di Simone Trinci (La Nazione 06.11.2019)

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