L’eurozona esce dalla recessione. Dopo sei trimestri consecutivi in contrazione, l’economia della zona euro riprende a salire registrando un rialzo dello 0,3% nel secondo trimestre dell’anno, rispetto al trimestre precedente quando il Pil aveva registrato una flessione dello 0,3%. Su base annua l’economia rimane in contrazione con un calo dello 0,7%. La spinta maggiore arriva da Germania e Francia che hanno segnato rialzi del prodotto interno lordo oltre le attese, con progressi, rispettivamente, pari allo 0,7% e allo 0,5% su base trimestrale. Tra i singoli Paesi dell’area, si mantengono in territorio recessivo l’Italia, che registra una flessione dello 0,2%, Spagna a -0,1% e Olanda -0,2%. A segnare la maggiore contrazione e’ ancora una volta la Grecia con un -4,6% annuo, anche se in miglioramento rispetto al -5,6% del trimestre precedente. Sorpresa positiva dal Portogallo che segna un balzo dell’1,1% del Pil. ASCAEurozona: Italia recupera piu’ lentamente della media paesi area Migliora l’economia dell’eurozona nel secondo trimestre dell’anno ma l’Italia resta indietro. Il dato annuale del Pil, infatti, nell’area dell’euro registra una flessione dello 0,7%, dopo il calo dell’1,1% segnato nel trimestre precedente. Il prodotto interno lordo italiano, sempre a livello annuale, segna invece una flessione del 2%, dopo la contrazione del 2,3% del trimestre precedente. Confrontando gli andamenti percentuali si riscontra quindi che, rispetto alla media dell’Ue a 17 l’Italia ha un differenziale di crescita dello 0,1%. Dato che aumenta allo 0,2% se, confrontato con l’Ue a 27 che registra un calo annuale dello 0,2% nel secondo trimestre dopo il -0,7% del primo. A trainare la crescita sono comunque Germania e Francia che registrano aumenti del pil rispettivamente pari allo 0,5% e allo 0,3%, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Tra le flessioni piu’ pesanti quella della Grecia dove il pil segna un calo del 4,6%, pur recuperando dal -5,6% del trimestre precedente e Cipro dove il pil cede il 5,2%. ASCA
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