ESPORTAZIONI: UNIONCAMERE, NEL 2009 FRENANO A +0,6% DAL +1,6% DEL 2008

Il rallentamento atteso fino al 2009 nei consumi e negli investimenti dei maggiori mercati europei (Uem, Europa centro-orientale) e negli Stati Uniti avra’ un impatto sfavorevole sulle vendite di beni italiani all’estero, che dovrebbero attestarsi quest’anno al +1,6% e nel 2009 al +0,6%. E’ quanto emerge dagli Scenari di sviluppo delle economie locali italiane, elaborati dal Centro Studi di Unioncamere in collaborazione con Prometeia, secondo cui qualche sostegno potra’ venire dai mercati asiatici (nell’ipotesi di una certa tenuta della crescita) e dal Medio Oriente, nonche’ dall’andamento dell’euro.Le sofferenze maggiori sembrano interessare le imprese meridionali (-0,5% il dato dell’area), soprattutto in Abruzzo (-2,2%) e in Sicilia (-2,1%). Il Nord-Ovest (per il quale Unioncamere prevede una crescita dell’export pari al +1,2%) e’ la ripartizione che dovrebbe mettere a segno il miglior risultato, trainata dal +1,9% del Piemonte. La sostanziale stabilita’ del Nord-Est dovrebbe essere la conseguenza degli andamenti positivi del Veneto (+0,5%) e del Trentino Alto Adige (+1,0%), ai quali si contrappone la flessione del Friuli Venezia Giulia (-0,9%).ASCA

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