Se anche una grande organizzazione come la Cisl ora si mette a lisciare il pelo alla tigre del populismo che gira indisturbata per il Paese, c’ di che preoccuparsi. Cos Enrico Borghi, presidente dell’Uncem, l’Unione delle comunit montane, commenta le dichiarazioni rilasciate al Tg3 dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, il quale ha dichiarato che la confederazione di via Po organizzer per il prossimo 11 febbraio una manifestazione nazionale per chiedere la riforma fiscale, nella quale chieder un drastico taglio delle uscite e ha criticato la presenza di troppi comuni, troppe regioni e troppe province e troppe comuit montane. Giusto ridimensionare le uscite -osserva il presidente dell’Uncem, Enrico Borghi- ma Bonanni sa che oltre i due terzi della spesa pubblica sono uscite statali e allora perch mettere sempre e solo all’indice gli enti locali? Mi sorprende questo reaganismo di ritorno che serpeggia nell’organizzazione fondata da chi come Giulio Pastore invent le Comunit di Valle. Se Bonanni vuole raggiungere l’obiettivo del contenimento della spesa pubblica, inizi ad indirizzare i suoi strali ad uno Stato che non riduce di un euro la sua presenza onnivora e tutt’al pi appare disposto a concedere ai Comuni il potere di aumentare la pressione fiscale, come si visto nella vicenda del federalismo municipale. Sulla vicenda Comunit Montane infine -conclude Borghi- semplicemente Bonanni non sa di cosa si parla. Si informi meglio, e si accorger che sono l’unico livello istituzionale che ha fatto il proprio dovere in termini di riduzione del numero di enti e di personale politico. Con un risultato, per: che ora i territori ricchi sono pi ricchi, e i territori poveri sono pi poveri, come prova la recente distribuzione ai comuni montani dell’elemosina dell’ex fondo ordinario statale delle Comunit Montane. E’ questo il futuro che ci attende se continueremo a inseguire i populismi e le demagogie. Per questo mi aspetto che il segretario Bonanni riconsideri le proprie posizioni.(ANSA).
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