Appalti degli enti locali bloccati e piccole e medie imprese al palo a causa dei vincoli imposti a Province e Comuni dal patto di stabilit interno. E a causa della norma del decreto anticrisi, che obbliga ad accertare preventivamente che il programma dei pagamenti che comportino impegni di spesa sia compatibile con i relativi stanziamenti di bilancio e con le regole di finanza pubblica. A denunciarlo Giuseppe Castiglione, presidente dell’Unione province italiana. L’Upi cita uno studio del Cresme, diffuso nel giorni scorsi, che parla di una contrazione del 30% per il 2009 degli appalti di importo inferiore ad 1 milione di euro, scesa di un ulteriore 30% nel primo bimestre 2010. E chiede un piano per rilanciare le piccole opere pubbliche, che consenta al Paese di uscire dalla crisi e rilanciare l’occupazione. Se si consentisse alle Province – spiega Castiglione – di escludere dal patto le risorse necessarie per pagare gli stati di avanzamento dei lavori, potremmo immettere sul territorio quasi 1,6 miliardi di euro. Le Province, secondo le nostre rilevazioni – aggiunge – sono in grado cantierare nel giro di pochi mesi oltre 3,6 miliardi di investimenti sul territorio: 2,8 miliardi per strade e viabilit , oltre 400 milioni per gli edifici scolastici, 148 milioni per opere idrauliche e difesa del suolo, e quasi 300 milioni per interventi sugli edifici di propriet ed altri settori di competenza, come ad esempio l’ambiente. (ANSA).
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