Il futuro dello stabilimento dell’Eni di Livorno preoccupa gli enti locali, visto che da tempo si parla di una scelta che porti a un radicale ridimensionamento della raffineria da parte dell’Eni se non addirittura alla sua vendita. Per questo i sindaci dei comuni di Livorno e Collesalvetti, Alessandro Cosimi e Nicola Nista, hanno rotto gi indugi e chiesto un incontro al governo: al ministro per le attivit produttive, Claudio Scajola, ma anche al premier Silvio Berlusconi, al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, e all’ad dell’Eni Paolo Scaroni. Le notizie relative all’annunciata intenzione di Eni di mettere in vendita l’impianto di Livorno – spiega Cosimi – ci hanno fortemente allarmato. Di fronte a una crisi strutturale che investe l’industria del nostro paese – scrivono i due sindaci – il percorso individuato, della manifestazione di interesse, senza nessuna connessione o garanzia al territorio, ci appare francamente inaccettabile. Soprattutto dopo le rassicurazioni giunte nei mesi scorsi da parte dell’Eni: I dirigenti e i massimi livelli dell’Eni avevano teso a tranquillizzare la comunit livornese sulla condizione di intervento della capacit occupazionale dell’impianto stesso. Al di l delle preoccupazioni dettate dalla scelta di un advisor in forte turbolenza nel mondo bancario, sentiamo oggi il bisogno di un incontro che chiarisca prospettive e finalit di questo percorso.(ANSA).
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