Presidio e sciopero dei lavoratori Eni e dell’indotto stamani davanti alla raffineria di Livorno a sostegno dello sciopero nazionale per le dimissioni che l’azienda sta cercando di realizzare in tutto il Paese del settore chimico. Conosciamo i progetti di Eni – ha detto il segretario della Fictem Cgil di Livorno Fabrizio Musto – ci preoccupano perch si sta puntando sugli investimenti all’estero e questo significherebbe un primo passo per arrivare a ulteriori dimissioni su tutto il territorio nazionale. Lo sciopero a sostegno dello sciopero nazionale per non consentire a Eni la cessione del settore chimico perch pensiamo che Eni, che un gruppo in cui lo Stato il maggior azionista, debba invece portare avanti progetti di investimento e innovazione nel settore nel nostro Paese. Oltre al presidio, nel pomeriggio si svolger una manifestazione organizzata da Filctem Cgil, Uiltec Uil e Femca Cisl con i lavoratori di tutto il settore riuniti in corteo che partir dalle ex Ceramiche industriali di Livorno, stabilimento chiuso da anni e luogo simbolo della crisi che stiamo attraversando, e si concluder in prefettura con un incontro tra sindacati e prefetto sui temi dell’energia, sulla proroga degli ammortizzatori sociali e degli investimenti per il rilancio industriale del territorio. (ANSA).
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