ELEZIONI: CARD. BAGNASCO, MANCANZA LAVORO GRAVE URGENZA DEL PAESE

La mancanza di lavoro e’ la grave urgenza del nostro Paese. Se si pensa ai giovani che sono in larga misura condannati a questa situazione si capisce che la fragilita’ dei legami e’ dovuta pure a questo stato di cose. La Chiesa fa tutto cio’ che puo’ inventandosi anche canali nuovi di aiuto, ma e’ ovviamente troppo poco rispetto ai bisogni. Se non si riuscira’ a trovare una risposta concreta a questa emergenza il rischio e’ di sacrificare intere generazioni. Cosi’ il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, risponde alle domande di don Antonio Sciortino, direttore responsabile di Famiglia Cristiana, in una intervista che sara’ pubblicata nel numero in uscita questa settimana. Il cardinale non ha dubbi in proposito: E’ questo un banco di prova su cui la politica dopo le elezioni sara’ costretta a cimentarsi. Perche’ senza la politica, nel pensiero di Bagnasco, non si potra’ salvare l’Italia: Circola spesso l’immagine di un Paese disamorato, privo di prospettive, quasi in attesa dell’ineluttabile. La crisi economica e sociale e’ pero’ il sintomo drammatico di uno spaesamento piu’ profondo. L’effetto e’ un ripiegamento sul privato e una fuga nella demagogia che allontana la possibilita’ di un cambiamento. Ma a un cattolico quest’atmosfera di disimpegno non e’ consentita e partecipare con il voto e’ gia’ un modo concreto per non disertare la scena pubblica. E ancora: La presenza di esponenti cattolici in schieramenti differenti dovra’ accompagnarsi a una concreta convergenza sulle questioni eticamente sensibili, dice il porporato che aggiung non si possono affrontare problemi come la crisi del mondo del lavoro, le disuguaglianze sociali, la questione ambientale, mettendo tra parentesi i valori di partenza, come il rispetto per la vita, il sostegno alla famiglia, la liberta’ di educazione. Inoltre e’ falso ritenere che i valori non negoziabili siano ‘divisivi’ mentre quelli sociali sarebbero unitivi. In realta’ stanno o cadono insieme. E questo per una semplice ragione: perche’ i valori sociali stanno in piedi se a monte c’e’ il rispetto della dignita’ inviolabile della persona. Quindi in concreto, un cattolico che sta a destra dovra’ farsi riconoscere proprio quando si tratta di fare pressione per i valori della solidarieta’. E se sta a sinistra, verra’ allo scoperto proprio quando sono in gioco i temi della bioetica. Cosi’ entrambi diventano coscienza critica all’interno del loro mondo di riferimento e il Vangelo piu’ che essere diluito diventa fermento. Nella lunga intervista il cardinale Bagnasco risponde sui temi sociali piu’ urgenti tra cui la difesa della vita, le politiche a tutela della famiglia: Nel nostro paese per altro e’ vistosa – specie a confronto con altri Paesi europei – l’assenza di politiche familiari adeguate e durature; le unioni omosessuali: gli attacchi alla famiglia non sono, in primo luogo, una questione religiosa. Sottrarre ai figli la possibilita’ di avere un papa’ e una mamma vuol dire manipolare l’elementare forma di ingresso nel mondo; gli immigrati: l’auspicio e’ che si arrivi presto a una chiarificazione della loro condizione; le reti sociali, le tasse e, naturalmente la Chiesa: La Chiesa e’ tale se e’ profetica. Il profeta guarda le cose con lo sguardo di Dio, ne coglie la verita’ interna e ne intravede l’esito. Per questo appare spesso poco diplomatica, perche’ invece di assecondare certe tendenze che piu’ facilmente le darebbero consenso e prestigio, non esita a contestare i miti dominanti che non portano alla felicita’, ma a deserti tristi e disumani. Soltanto in questo modo pero’ la fede non e’ destinata a restare un fatto puramente emotivo, sentimentale, irrilevante per la vita concreta. ASCA

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