Educazione ambientae: un progetto Spi Cgil Poggibonsi, ‘Il racconto del cestino triste e la favola di Rifiutilandia’

Il racconto del cestino triste e la favola di Rifiutilandia nelle elaborazioni della 1øB della scuola Media Marmocchi per il progetto Rifiuti vietato buttare della Spi Cgil di PoggibonsiRosanna Bottari, Spi Cgil: ®Il nostro progetto di educazione ambientale perch‚ dobbiamo impegnarci maggiormente tutti, giovani e adulti, per tutelare il nostro pianeta e i nostri ecosistemi¯Silvia Cortigiano, professoressa 1B: ®Anni fa molto era basato su quella che viene definita economia circolare, si prendeva dalla terra, si ridava alla terra. Ed a questo modello che oggi dobbiamo fare riferimento e cercare di tendere¯C’Š la storia di un cestino triste perch‚ dentro di lui ci finiva ogni genere di rifiuti e c’Š la favola di Rifiutilandia, la citt… senza abitanti dove i palazzi e le strade sono soltanto cumuli di rifiuti indifferenziati. Ma come in tutte le favole, il finale Š lieto perch‚ tutti vissero felici e riciclati. E c’Š anche Sing for Climate, la canzone per fermare i cambiamenti climatici e avere un futuro migliore. Sono le elaborazioni dei ragazzi della 1B della scuola media Marmocchi che con la professoressa Silvia Cortigiano hanno aderito a Progetto Memoria, Percorso di Educazione Ambientale Rifiuti: vietato buttare, iniziativa della Spi Cgil di Poggibonsi in collaborazione con Sei Toscana. Come ha evidenziato Rosanna Bottari, curatrice del progetto, nell’evento finale che si Š tenuto nella sala della Pubblica Assistenza di Poggibonsi, ®abbiamo affrontato il tema dei rifiuti, profondamente collegato con il progetto sulla biodiversit… dello scorso anno, con un percorso nel quale i nonni hanno raccontato come venivano prodotti e smaltiti i rifiuti quando loro erano giovani¯. Bottari ha sottolineato quanto sia importante ®maggiormente tutti, giovani e adulti, per tutelare il nostro pianeta e i nostri ecosistemi¯.Il racconto dei nonni: quando gli scarti finivano nella concimaia. Nel loro percorso con i nonni, Anna Calosi e Mario Lapini, gli studenti hanno capito quanto sia fondamentale oggi non tanto smaltire bene i rifiuti, quanto soprattutto cercare di produrne meno possibile. ®Abbiamo visto che quando i nonni erano piccoli – commenta la professoressa Silvia Cortigiano – esistevano, per esempio, le concimaie dove finivano gli scarti, che non chiamerei rifiuti, per diventare concime. Ai quei tempi molto era basato su quella che viene definita economia circolare, si prendeva dalla terra, si ridava alla terra. Ed a questo modello che oggi dobbiamo fare riferimento e cercare di tendere¯.Sapone fatto in casa e piccola concimaia. Proprio in questa ottica di recupero e di economia circolare, i ragazzi della 1B e la loro professoressa hanno realizzato, con prodotti di facile reperibilit…, pastiglie di detersivo per lavatrice e, sempre in pastiglie, un detergente per la pulizia del water. Inoltre all’interno del giardino della scuola, dove Š gi… stato ricavato anche un orto, hanno dato vita ad una compostiera dove finiscono sfalci dell’orto e piccoli rifiuti organici delle colazioni degli studenti.Un progetto lungo un anno. Il percorso sulla sensibilizzazione sui rifiuti, come quello dello scorso anno sulla biodiversit…, ha coinvolto anche la 2E della scuola media Marmocchi (con la 1B fanno parte dell’Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi) che con la professoressa Serena Marzi hanno elaborato una lettura dal libro Marcovaldo di Italo Calvino.Premiati per la sensibilit… ambientale. Il progetto prevedeva anche un concorso per il miglior disegno sul riciclo dei rifiuti. Ai vincitori sono stati premiati con una chiavetta per pc e un buono l’acquisto di libri. A tutti gli altri studenti la Spi Cgil ha fatto omaggio di un borraccia ecologica.I curatori del progetto. L’iniziativa e il progetto hanno visto la partecipazione del segretario della Spi Cgil, Gianfranco Maroni, di Fiorella Cilemmi, Vanna Belardi, Elio Bettini, Renzo Lazzerini, Raffaele Gruosso, Gino Pertici, Anita Salvestrini, Anna Calosi, Mario Lapini, Bruno Bruni, Mauro Minghi e Maddalena Zuddas.ÿ

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