ECONOMIA: TOSCANA; IRPET,CRESCITA PIL INFERIORE MEDIA ITALIA

Pur registrando nell’ultimo trimestre una inversioni di tendenza, il 2007 per l’economia della Toscana si Š chiuso con un andamento positivo (Pil +1,4%); secondo dati Irpet, per•, la crescita del Pil nel biennio 2008-2009 (0,5% e 1,1% nei due anni) sar… di poco inferiore a quello della media italiana, con un calo delle esportazioni e della spesa delle famiglie (1%). Il quadro Š emerso nel corso del ‘Secondo Forum sull’economia Toscan…. Ai lavori hanno preso parte esponenti del mondo economico, finanziario ed imprenditoriale. Presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Claudio Martini, Antonella Mansi, presidente Confindustria Toscana, Alessio Gramolati, segretario della Cgil Toscana, Marco Baldi, presidente Cna Toscana e Aureliano Benedetti, presidente della Banca Cassa di Risparmio di Firenze che, con l’Irpet, ha promosso l’incontro. La Toscana – ha spiegato Stefano Casini Benvenuti, ricercatore dell’Irpet – cos come Emilia Romagna e Veneto, sono in forte ritardo rispetto all’Europa: si cresce dell’1% in meno dell’Europa. Non esiste – ha continuato – un ‘caso Toscana’, che ha gli stessi difetti del Paese; il problema Š nazionale. Nei prossimi anni ci avvicineremo alla crescita di poco superiore allo zero. Tra le conseguenza negative una bassa crescita della produttivit… e dei salari e un basso potere d’acquisto delle famiglie; tra le possibili soluzioni investire in attivit… che abbiano un alto contenuto di valore aggiunto. Dalla relazione Š emerso poi che, a fronte di una dinamica del Pil simile ad altre regione, l’industria manifatturiera toscana soffre di pi— con un calo del valore aggiunto prodotto del 7% (2001-2007), soprattutto per le difficolt… dei settori tradizionali (moda -19%), non compensate dalla tenuta della meccanica (+1,8%). L’ aumento delle esportazioni estere, tra il 2001 e il 2007, Š stato del 2,6% contro 4,7% dell’Italia. Le performance della Toscana, pi— basse di quelle italiane, non si sono tuttavia tradotte in un peggior andamento del Pil, questo perch‚, Š stato spiegato, la Toscana Š ‘meno manifatturiera’ di altre regioni (18,4% contro il 15 % di Lombardia, Veneto e Emilia Romagna) e meno aperta sul fronte delle esportazioni di beni (23% contro il 30% delle tre regioni). Inoltre, in Toscana, il livello di industrializzazione Š sceso sotto il 20%; segnali positivi invece arrivano dalla crescita della meccanica, della cantieristica, della chimica e farmaceutica. In Toscana, rispetto ad altre regioni, prevale il terziario e il suo peso Š maggiore nelle aree deboli. In alcune aree il turismo pu• rappresentare una alternativa al processo di industrializzazione anche se, in base a stime Irpet, un aumento del turismo dell’1% provoca un aumento delle entrate dello 0,1% e delle spese dello 0,15%. L’impegno della Regione – ha detto Martini – Š di investire sul manifatturiero, come sui servizi pi— avanzati: il Prs Š incentrato su queste cose. Certo Š – ha aggiunto – che le politiche industriali stanno nelle competenze nazionali e poco in quelle regionali o europee. Il tessuto industriale – ha osservato a sua volta Mansi – si deve rinnovare puntando su ricerca e innovazione; aprirsi alla globalizzazione e all’internazionalizzazione, anche localizzando altrove alcune fasi della produzione. Cna Toscana – ha detto a sua volta Baldi – chiede alla Regione di utilizzare le risorse disponibili per dare sostegno all’artigianato in modo da offrire maggiori e concrete opportunit… alle piccole imprese. (ANSA).

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