Economia. Industria, ‘siamo messi male’. L’Istat conferma una situazione critica, fatturato -3% a dicembre

A dicembre il fatturato italiano  diminuito del 3,% in termini congiunturali. Miceli (Cgil): ÒIl ciclo della crisi tende a consolidarsi e questo  l’elemento preoccupante. Serve un grande piano di investimentiÓA dicembre il fatturato dell’industria italiana  diminuito del 3,% in termini congiunturali. Nel quarto trimestre l’indice complessivo registra invece una riduzione dello 0,6% rispetto al trimestre precedente. Gli ordinativi invece segnano un incremento dell’1,4% rispetto al mese precedente. Lo rileva oggi (21 febbraio) l’Istat, affermando che la dinamica congiunturale del fatturato riflette cali sia sul mercato interno (-2,9%) sia su quello estero (-3,1%).Siamo messi male: i dati confermano un trend negativo, significa che il ciclo della crisi tende a consolidarsi e questo  l’elemento preoccupante”. Cos“ Emilio Miceli, segretario confederale della Cgil, commenta all’Agi questi dati, che seguono quelli di ieri dell’Inps sulla cassa integrazione. “C’ un rallentamento europeo – osserva Miceli, che per la Cgil si occupa di politiche industriali, politiche della trasformazione green e politiche delle aree di crisi complesse – la Germania non riesca ad invertire la tendenza e l’Italia continua a soffrire”.Per questo, secondo il sindacalista, c’ bisogno di “un grande piano di investimenti europeo e italiano, in grado di supportare la competitivitˆ delle imprese”. In Italia, in particolare, bisogna affrontare due emergenze: acciaio e automotive. “Quando l’ex Ilva non produce c’ un elemento pi che congiunturale su cui misurarsi”.Nella siderurgia come nel settore auto occorre governare la fase di transizione per assicurare lo sviluppo industriale del Paese. “Oggi – fa notare Miceli – dobbiamo concentrare gli sforzi affinchŽ i grandi asset industriali possano riprendere velocitˆ, guardando all’altro tema rilevante, quello del green new deal per accompagnare il processo”. “Perdura una condizione di difficoltˆ dell’industria italiana ed europea – conclude Miceli – ed i cicli positivi sono sempre pi corti mentre quelli negativi sono sempre piu’ lunghi. E’ indispensabile una grande capacitˆ dello Stato di intervenire e correggere i cicli con investimenti pubblici”. da rassegna.it”

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