Economia civile: Carta letta a Mattarella, urge cambio rotta Aumento Pil non causi diseguaglianze 

“In questi mesi segnati dalla pandemia e dalla crisi ambientale, sentiamo l’urgenza di un cambio di rotta e di un impegno comune più incisivo, in difesa della salute, della scuola, del lavoro, dell’ambiente e del benessere collettivo”. E’ questa la premessa della Carta di Firenze presentata oggi, in apertura del Festival Nazionale dell’Economia Civile, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Otto le azioni proposte dalla Carta, il cui contenuto è stato letto dagli attori Monica Guerritore e Maurizio Lombardi: sostenere il valore del lavoro e delle persone; credere nella biodiversità delle forme d’impresa; promuovere la diversità e e l’inclusione sociale; valorizzare l’impresa come luogo di creatività e di benessere; investire nell’educazione e nella promozione umana; proporre una nuova idea di salute e di benessere; coltivare il rispetto e la cura dell’ambiente; attivare energie giovani, innovazione e nuove economie. (ANSA).

Economia civile:Zamagni,aumento Pil non causi diseguaglianze  ‘Non è vero che per crescita si debba accettare costo sociale’
“Non è vero che per crescere bisogna far aumentare il Pil e bisogna accettare come costo l’aumento delle diseguaglianze: non è vero niente, è cattiva teoria economica”. Lo ha affermato Stefano Zamagni, presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali, al Festival Nazionale dell’Economia Civile in corso a Firenze, nel dibattito introduttivo della manifestazione tenuto alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. “La grande scommessa dell’Economia civile è dimostrare che il momento della produzione della ricchezza e il momento della sua distribuzione devono procedere di pari passo”, ha aggiunto Zamagni. “Vogliamo la prosperità, niente decrescita”, ha anche spiegato Zamagni secondo il quale “però questa prosperità deve includere tendenzialmente tutti”. “Ce lo dicono i dati – ha proseguito -: i livelli di diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza hanno raggiunto oggi a livello mondiale, e quindi anche per noi italiani, livelli non solo preoccupanti ma scandalosi, perché non c’è nessun bisogno di generare endogenamente quella diseguaglianza per garantire, come qualcuno dice improvvidamente, la crescita. Non è vero niente, e gli economisti hanno una grave responsabilità in tutto questo: è la professione cui appartengo, ma non ho esitazione a dirlo, perché fanno credere bugie a chi non è evidentemente tenuto a sapere”. (ANSA).

Economia civile: Dell’Erba,mutualità genera valore per tutti  ‘Messaggio in ombra ultimi anni, prevaleva modello capitalistico’
Il messaggio secondo cui lo scambio mutualistico “è in sé generatore di un valore economico che può produrre un effetto a vantaggio del bene comune”, è “un messaggio complesso, ed è un messaggio che è andato in ombra negli anni scorsi, perché vi è stata una prevalenza della visibilità del modello tipicamente capitalistico”. Lo ha detto Augusto Dell’Erba, presidente di Federcasse, al Festival Nazionale dell’Economia Civile in corso a Firenze. “E’ molto facile – ha affermato – spiegare un modello capitalistico: hai una somma, la investi in un attività di impresa, pensi che l’attività di impresa possa generare un vantaggio, poi questo vantaggio venalmente misurabile viene ripartito tra soggetti che hanno predeterminato il loro ruolo e il loro vantaggio. Quando invece devi spiegare che bisogna fare qualche cosa insieme, che io faccio una cosa e tu ne fai un’altra, che questo scambio genera valore che si ribalta in modo indifferenziato su una comunità addirittura più ampia di quella che genera il valore, è un discorso un po’ più complesso”. (ANSA).

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