DRAGHI: EVASIONE FISCALE E CORRUZIONE DIFFUSI, FRENANO LO SVILUPPO

Evasione fiscale e corruzione sono fenomeni diffusi che frenano lo sviluppo del paese. Il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, nelle considerazioni finali richiama alla necessita’ di contrasto nei confronti dell’evasione fiscale e delle relazioni corruttive tra soggetti privati e amministrazioni pubbliche, in alcuni casi favorite dalla criminalita’ organizzata.Studi empirici mostrano che la corruzione frena lo sviluppo economico. Stretta e’ la connessione tra la densita’ della criminalita’ organizzata e il livello di sviluppo.Nelle tre regioni del Mezzogiorno in cui si concentra il 75% del crimine organizzato, il valore aggiunto del settore privato e’ pari al 45% di quello del centro nord.Draghi poi punta il dito contro il fenomeno dell’evasione fiscale che frena la crescita perche’ richiede tasse piu’ elevate per chi le paga, riduce le risorse per le politiche sociali, ostacola gli interventi a favore dei cittadini con redditi modesti.Draghi snocciola alcuni numeri indicativi del carico fiscale. Il cuneo fiscale sul lavoro e’ circa 5 punti superiore alla media degli altri paesi dell’area euro, il prelievo sui redditi da lavoro piu’ bassi e quello sulle imprese sono piu’ elevati di 6 punti. Draghi inoltre valuta che tra il 2005 e il 2008 il 30% della base imponibile dell’Iva sia stato evaso: in termini di gettito sono oltre 30 miliardi l’anno, 2 punti di pil.Il governatore sottolinea che il governo ha introdotto misure di contrasto all’evasione fiscale. L’obiettivo immediato e’ il contenimento del disavanzo, ma in una prospettiva di medio termine la riduzione dell’evasione deve essere una leva di sviluppo, deve consentire quella delle aliquote e il nesso tra le due azioni va reso visibile ai contribuenti. asca

Pulsante per tornare all'inizio