?La sproporzione tra i dati occupazionali e le proposte del governo evidente?. Cos Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, mette in relazione i dati diffusi oggi dall?Istat, che ad aprile fanno registrare un calo occupazione nelle grandi imprese del 4,1%, con una caduta verticale nell?industria e un nuovo calo anche nei servizi, e il via libera del Consiglio dei ministri al nuovo decreto legge anti-crisi.?A fronte della crisi e dell?emergenza occupazione – afferma il dirigente sindacale – il governo continua a non coinvolgere le forze sociali e a predisporre piccoli accorgimenti progressivi che certo non risolvono il problema. Incentivare i contratti di solidariet una proposta che noi avevamo avanzato un anno fa e che ora giunge quando molte delle possibilit di utilizzo sono sfumate. Estendere i meccanismi gia esistenti per l?auto – impiego coinvolger una fascia molto ristretta di lavoratori. I meccanismi di formazione, nella formula proposta, sono sostanzialmente legati alle scelte aziendali e difficilmente controllabili. I veri temi di fondo dell?emergenza non sono invece stati affrontati. Il prolungamento della cigo, che andr in scadenza in tante aziende nella seconda met dell?anno, resta per noi una priorit . Inoltre, queste misure non avranno impatto sulle centinaia di migliaia di lavoratori precari in scadenza e su quei lavoratori che progressivamente perderanno anche le attuali protezioni?.Insomma, dopo tante parole – prosegue Fammoni – le risorse stanziate a favore dell?occupazione sono poche e insufficienti e si continuer ad attingere ai fondi gia stanziati per gli ammortizzatori sociali?.?Se invece della propaganda Il governo vuole produrre atti concreti – conclude il segretario della Cgil – la smetta di procedere a colpi di decreti e si confronti nel merito con le parti sociali?
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