Dl Aiuti: Cgil, ipotesi misura ‘docente esperto’ grave nel merito e nel metodo

“Si decide di finanziare la figura del ‘docente esperto’ un meccanismo selettivo per pochissime figure, appena qualche migliaio su oltre un milione, che rischia di essere finanziato con risorse che andrebbero invece messe a disposizione di tutto il corpo docente e per le necessarie assunzioni. Una scelta unilaterale e per decreto, senza alcun confronto contrattuale, grave sia nel merito che nel metodo”. Così i segretari confederali della Cgil Tania Scacchetti e Christian Ferrari commentano l’ipotesi del ‘docente esperto’ contenuta nel decreto Aiuti bis.

“Una scelta – proseguono i due dirigenti sindacali – che sembra indicare la volontà di non arrivare alla sottoscrizione del ccnl Istruzione e Ricerca. Andrebbero trovate risorse adeguate per rispondere a tutto il comparto, per adeguare salari che sono tra i più bassi d’Europa e per riconoscere nella contrattazione lo strumento più adeguato a garantire diritti, valorizzare la professionalità del docente, implementare la contrattazione integrativa e rivederne gli stessi sistemi di contrattazione”.

“Si faccia un passo indietro rispetto all’ipotesi del ‘docente esperto’ e si investa sul rinnovo del contratto, i lavoratori e le lavoratrici si aspettano risposte. Oltretutto, un simile provvedimento – concludono Scacchetti e Ferrari – sarebbe totalmente fuori contesto nel decreto Aiuti, è una norma ordinamentale, priva di qualunque urgenza, in particolare in un contesto di Governo in carica solo per gli affari correnti”.

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