Disoccupazione record: a ottobre Š al 13,2%. 4ø Trim. crescita zero. Cgil, dati drammatici

La disoccupazione in Italia balza al 13,2%, un nuovo massimo storico. ? il peggior dato da quando sono iniziate le serie dell?Istat, ovvero dal 1977, quasi quarant?anni fa. Ma il Governo fa quadrato con il premier, Matteo Renzi, che sottolinea come il dato degli occupati negli ultimi mesi ®sta in realt… crescendo¯. Dietro una percentuale, che rompe l?ennesimo argine, c?Š una schiera di persone in cerca di lavoro che si ingrossa, arrivando a superare i 3,4 milioni. Tutti in fila ad aspettare un posto. In un solo mese, passando da settembre a ottobre, l?Istituto di statistica ha registrato 90 mila disoccupati in pi— (3mila al giorno). Un aumento in cui confluiscono due diversi identikit. Da una parte c?Š una spinta che ha anche un aspetto positivo: si contrae l?area `grigia? dell?inattivit…, con persone prima fuori dal mercato del lavoro ora pronte a parteciparvi. Dall?altra, invece, c?Š un dato che non si offre a letture diverse: gli occupati tornano a calare, in altre parole c?Š meno gente al lavoro.L?ISTAT: CONTINUA LA STAGNAZIONEBrutte notizie anche sul fronte della produzione industriale. La stagnazione prosegue nel quarto trimestre che si chiuder… con una crescita ®pari a zero¯ (con un forchetta tra -0,2% e +0,2%). Lo stima l?Istat che, sulla base di questo dato, conferma che ®per il 2014 il rallentamento dell?economia Š previsto pari a -0,3%¯. Mentre sul fronte dei prezzi, secondo le stime preliminari su novembre l?inflazione Š per il secondo mese consecutivo sopra lo zero con un +0,2% tendenziale (dopo il +0,1% di ottobre), e dopo l?allarme deflazione a agosto e settembre; resta invece negativa la variazione congiunturale, con la stima di un calo dello 0,2% a novembre rispetto al mese precedente. Segnali quindi di allentamento della ®fase di forte contrazione della dinamica dei prezzi¯ sulla spinta delle ®tendenze deflazionistiche dei prezzi delle materie prime e dei beni di importazione ma anche della debolezza dei consumi¯. Anche se l?Istat indica che sulla base delle opinioni di imprenditori e consumatori Š prevedibile ®una forte moderazione dei prezzi nei prossimi mesi¯. E resta, come detto, l?allarme occupazionale, specie tra i giovani.4 GIOVANI SU 10 DISOCCUPATII disoccupati tra i 15 e i 24 anni sono 708 mila e il tasso di disoccupazione arriva ormai al 43,3%. Lo rileva l?Istat, spiegando che l?incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di et… Š pari all?11,9%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,7 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, Š pari al 43,3%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,9 punti nel confronto tendenziale.Lavoro: Cgil, dati drammatici, pi— attenzione ai giovaniIl segretario confederale di Corso d’Italia, Serena Sorrentino, commenta i nuovi dati dell?Istat: Il tasso di disoccupazione a settembre Š salito al 12,6%. L’aumento dell’occupazione Š un segnale positivo, ma si tratta quasi esclusivamente di precari?Il dato sul numero degli occupati, (+82 mila a settembre rispetto al mese precedente) Š un segnale positivo che per• deve essere letto insieme ai dati sulla disoccupazione. Questi dati rilevano, infatti, che il tasso di disoccupazione a settembre Š salito al 12,6%, in aumento di 0,1% punti sia rispetto ad agosto 2014 che a settembre 2013; che il numero dei disoccupati a settembre Š pari a 3 milioni 236 mila, in aumento dell’1,5% rispetto ad agosto (+48 mila) e dell’1,8% su base annua (+58 mila), vale a dire il numero pi— alto dall’inizio delle serie storiche (2004); e che il tasso di disoccupazione tra i giovani Š al 42,9%?. Cos il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, commenta i dati resi noti oggi dall?Istat.Secondo la dirigente sindacale, inoltre, se Š vero che i dati rilevano un aumento dell?occupazione e altrettanto vero che si tratta quasi esclusivamente di lavoro precario.?Prendendo, infatti, a riferimento i dati sulle comunicazioni obbligatorie – sottolinea Sorrentino – vediamo che pi— di 400mila attivazioni che si sono registrate nell?ultimo trimestre sono durate solo un giorno e che oltre 900mila contratti sono durati meno di un mese. Il che porta a dire che, proprio per questo, l?intervento contenuto nel Jobs Act che guarda alla riforma del mercato del lavoro dovrebbe cancellare quelle forme contrattuali che rendono possibile un?occupazione cos precaria?.?Da un?attenta lettura dei dati – conclude l’esponente della Cgil – Š quindi del tutto evidente che a fronte di una drammatica domanda di posti di lavoro bisogna rispondere con maggiori investimenti e pi— tutele contrattuali?ÿ

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