Diseguaglianze. Eurostat certifica l’allargamento della forbice tra ricchi e poveri in Italia

Nel 2016 quasi un quarto (il 24,4%) del reddito complessivo del Paese era percepito invece dal 10% della popolazione pi— ricca. Mentre il coefficiente di Gini che misura la diseguaglianza della distribuzione del reddito Š passato dal 31,7 del 2010 al 33,1 nel 2016. Il pi— alto Š in Bulgaria (38,3) mentre il pi— basso Š in Slovacchia (24,3)Aumentano i dati a conferma della crescita delle diseguaglianze sociali. A fare i conti questa volta Š l?Eurostat secondo cui in Italia la forbice tra ricchi e poveri si Š andata progressivamente allargando, approfondendo il solco che divide due parti della societ… ormai sempre pi— distanti anche per l?assottigliamento di quello che per anni ha fatto da collante, cioŠ la classe media. In dettaglio secondo le tabelle appena pubblicate dall?ufficio statistico Ue, nel 2016 il decile pi— povero della popolazione italiana (cioŠ il decimo della societ… risultato al livello pi— basso di un?ipotetica classifica dei redditi divisa in 10 fasce) poteva contare appena sull?1,8% dei redditi. Complessivamente quasi un quarto (il 24,4%) del reddito complessivo era percepito invece dal 10% della popolazione che si trovava nella fascia pi— alta.Il confronto con il periodo pre-crisi Š impietoso e mostra come negli anni sia mancata un?apposita politica di ridistribuzione della ricchezza. Rispetto al 2008, anno nel quale la crisi finanziaria ha cominciato a ripercuotesi sull?economia reale e quindi su cittadini e lavoratori, il decile pi— benestante ha infatti accresciuto la sua quota di reddito disponibile (era al 23,8%) mentre quello pi— povero ha registrato un crollo (dal 2,6% ad appunto l?1,8%).Eurostat segnala ancora che in Italia il 40% della popolazione con i redditi pi— bassi aveva nel 2016 appena il 19,1% dei redditi complessivi, contro il 19,7% del 2015 e il 20,2% del 2010. La contrazione Š stata avvertita anche nel resto del vecchio continente, anche se in modo meno accentuato, considerando l?insieme dei Paesi. Nella media europea nello stesso periodo il 40% della popolazione con redditi pi— bassi Š infatti passato dal 21,2% al 20,9% del reddito complessivo. In Germania, in particolare, la disuguaglianza Š meno accentuata con il 21,7% di reddito per il primo 40% pi— povero. In Francia la percentuale Š del 22,6%.Dal lato opposto il 40% pi— ricco percepisce in Italia il 63% del reddito disponibile, ma Š soprattutto il dieci per cento pi— benestante che registra un vantaggio negli anni della crisi con il 24,4% (23,8% la media Ue) del totale e una crescita dal 2008 di sei decimi di punto. Nello stesso periodo la media Ue per il decile pi— ricco si Š ridotta di otto decimi di punto. Il coefficiente di Gini (che misura la diseguaglianza della distribuzione del reddito) Š passato nel nostro Paese dal 31,7 del 2010 al 33,1 nel 2016. Il pi— alto Š in Bulgaria (38,3) mentre il pi— basso Š in Slovacchia (24,3). da ilfattoquotidiano.it

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