Diritti in carreggiata per Autostrade di buona occupazione

Il 5 e il 6 giugno scorsi i lavoratori autostradali sono scesi in sciopero per il rinnovo del loro Contratto Collettivo nazionale di Lavoro (Ccnl lavoratori concessionarie autostradali e dei trafori). L’adesione alla mobilitazione sindacale, promossa da Filt Cgil, Fit Cisl, uilt, Sla Cisal e Ugl, ha avuto dell’eclatante. La effettiva media nazionale si ? attestata su un realissimo 85%, mentre in Toscana, segnatamente in Autostrade per l’Italia Direzione IV Tronco (il compartimento regionale), l’adesione ha superato il 90% nei comparti operativi e pi? del 70 per cento negli amministrativi. Tale massiccia partecipazione era nell’aria. Nelle maggior parte delle aziende autostradali, in particolar modo nella benettoniana Autostrade per l’Italia, imperversa da tempo un clima crepuscolare.Un clima crepuscolareIn quindici anni si ? assistito al dimezzamento degli organici, anche grazie alla introduzione di una automazione a marchio labour saving; all’impoverimento della qualit? del servizio in generale e alla diminuzione dei servizi alla utenza (basti pensare, ad esempio, alla riduzione dell’orario di apertura dei Punti Blu); all’innalzamento esponenziale dell’et? media dei lavoratori, oggi attestata in ASPI (AutoStrade Per l’Italia) sui 52 anni. E tutto ci? per riassumere i tratti pi? macroscopici della situazione. Eppure, in generale, le Concessionarie autostradali hanno incrementato enormemente la produttivit? pro-capite per addetto e presentano utili di bilancio stratosferici. Tanto che Autostrade per l’Italia ha chiuso l’esercizio 2015 con un utile netto di bilancio di circa 900, s 900!, milioni di euro. Mostrando, cos, di essere un’azienda dove poter fare una ulteriore buona ed utile occupazione. Se non qui, infatti, dove? A fronte di tali risultati, i lavoratori e le loro Organizzazioni sindacali hanno prospettato una piattaforma per il rinnovo contrattuale di carattere redistributivo, non solo dal punto di vista salariale ma pure sul versante di una revisione del sistema classificatorio che facilitasse nuove e inderogabili assunzioni in ogni settore operativo. Permettendo in tal modo al sistema autostradale di poter risultare davvero uno dei volani infrastrutturali della economia italiana e non solo un deposito di enorme flusso di cassa dei vari Benetton o Gavio. La risposta delle associazioni datoriali ha seguito l’input della pi? oltranzista ala confindustriale, richiedendo ai lavoratori addirittura la restituzione degli aumenti salariali del precedente rinnovo di contratto e ulteriori flessibilit? normative e salariali. Si ? cos arrivati allo sciopero del 5/6 giugno scorsi. Una mobilitazione ? ripeto ? che non ha precedenti nelle agitazioni sindacali autostradali degli ultimi quindici anni. Un risultato straordinario a cui una parte delle aziende, tra cui ASPI, ha pensato bene di rispondere imbottigliando gli utenti in circolazione nei tratti autostradali.Lo sciopero del 5/6 giugno, i diritti di tutti e il lavoroEh, s. Come molti potranno testimoniare, il 5 giugno ASPI ha pensato bene, contravvenendo agli accordi nazionali di gestione degli impianti in caso di sciopero e ai pi? elementari criteri di sicurezza, di chiudere tutti i varchi (piste) manuali; mentre, invece, gli accordi e le norme stabiliscono e suggeriscono di lasciare aperta almeno una pista manuale, durante lo sciopero, affinch? il traffico possa scorrere in uscita, senza pericoli. Insomma, pur di salvaguardare il pagamento del pedaggio le aziende hanno dirottato sui varchi telepass e automatici tutto il traffico, creando innumerevoli disagi e code interminabili, e aprendo le sbarre dei varchi in alcuni momenti, allorch? le situazioni diventavano estremamente critiche. Le Organizzazioni sindacali, come naturale, hanno denunciato tale comportamento irresponsabile delle direzioni aziendali, che lede il diritto degli utenti alla libera circolazione. E invitano i cittadini a rivolgersi alle Associazioni quali Federconsumatori, nel caso ASPI e le altre aziende richiedessero il pagamento del pedaggio dopo aver aperto i varchi nei momenti critici. E consigliano di rivolgersi comunque a Federconsumatori per esigere il rimborso dell’eventuale pedaggio pagato nelle piste automatiche, durante le ore di sciopero, a fronte del grave disservizio procurato dalle aziende. A fronte di tutto ci?, in conclusione, le Organizzazioni sindacali stanno intensificando la mobilitazione, anche in Toscana. Ed ? stato previsto un ulteriore pacchetto di ore di sciopero, dal 9 al 19 giugno, che i delegati degli impianti gestiranno autonomamente e seguendo i criteri dati dagli accordi nazionali di gestione degli impianti in caso di astensione sindacale dal lavoro. Adesso in ballo ci sono pure i diritti elementari dei lavoratori e degli utenti. Noi siamo sicuri che ce la faremo e invitiamo, infine, il governo regionale e quello nazionale a monitorare la situazione delle Concessionarie autostradali che gestiscono ? ? bene sempre ricordarlo ? un monopolio naturale, un bene che ? di tutti i cittadini. Occorrono pi? regole, pi? diritti, pi? controllo delle Autorit? istituzionali, perch? gestire una autostrada ? gestire un bene comune.(l’autore ? esponente di Filt Cgil Toscana)

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