Decreto sicurezza, accoglienza a rischio emergenza sociale. Appello ai sindaci e non solo
QUI il testo completo dell’appelloI sindaci convochino tavoli territoriali, aperti alle associazioni interessate, per mantenere in vita percorsi di accoglienza rivolti ai richiedenti asilo e costruire efficaci modelli di integrazioneNei giorni scorsi stato approvato il Decreto Legge Sicurezza e Immigrazione che il Ministro dell?Interno ha prima brandito come arma contro tutti i mali del Paese, e infine scagliato contro le nostre comunit come una mannaia, rischiando di frantumarle.I firmatari del presente appello (fiduciosi che molte altre adesioni arriveranno), preoccupati del clima d?intolleranza e di razzismo, di violenza e ? quindi ? d?instabilit e insicurezza in cui sta piombando il paese, chiedono alle associazioni, alle istituzioni scolastiche e universitaria, ai singoli cittadini l’impegno per sostenere una efficace integrazione e perch tutti, pur nella diversit dei propri ruoli, si mettano a disposizione per un impegno concreto che definisca strumenti di ospitalit per tutte e tutti.Si rivolgono in primo luogo alle amministrazioni locali affinch si attivino creando le condizioni di una collaborazione per impedire che l’accoglienza verso i richiedenti asilo si trasformi in una emergenza sociale e di sicurezza e per immaginare come nel mutato quadro normativo si possano strutturare servizi all?accoglienza.Contrariamente a quanto indicato dal Governo necessario sostenere e dare continuit alle esperienze dei centri Spraar dai quali rischiamo un processo di svuotamento di coloro che perderanno la protezione a causa della nuova normativa. Occorre per questo immaginare comunque percorsi di presa in carico verso questa tipologia di persone, cos come servono risposte ai tanti che, concluso il percorso di accoglienza, non hanno ancora raggiunto condizioni di autonomia.Primi firmatari:Anelli Mancanti Firenze, Arci Firenze, A.R.C.O. Scandicci, Aned Firenze, Anpi Firenze, Basta morti nel mediterraneo, Rete degli Studenti Medi Firenze, CGIL Firenze, Comunit islamica di Firenze e Toscana, Confraternita Misericordia di Tavarnelle, Coop. CAT, Coordinamento antimafia di Firenze, Coordinamento democrazia costituzionale, C.O.R.P.I., Cospe, Diaconia Valdese, Flc-CGIL Firenze, Fondazione Andrea Devoto, Fp-CGIL Firenze, Giuristi Democratici, Ipartecipate, Istituto Gramsci Toscano, Le antropologiche, Le case Onlus, Le Mafalde, Libera Toscana, Libert e Giustizia, Oxfam, Progetto Accoglienza, Refuges Welcome Toscana, Rete Antirazzista Firenze, Rivista ?Il grande vetro?, Ronda della carit , Sesto Pacifista e Solidale, UDU Firenze…cos in ANSADl sicurezza: associazioni Firenze, non si chiudano Sprar Appello a Comuni per rafforzare accoglienza diffusa contro decreto Un appello ai sindaci e alle amministrazioni locali per difendere e tutelare l’accoglienza dei migranti. A firmarlo numerose tra associazioni, cooperative, enti, sindacati e realt del territorio fiorentino che si occupano di migranti e non solo, dalla Cgil alla Rete Antirazzista, passando per l’Arci e l’Anpi. Nei giorni scorsi stato approvato il Decreto legge sicurezza e immigrazione – si legge nell’appello – che il ministro dell’Interno ha prima brandito come arma contro tutti i mali del Paese, e infine scagliato contro le nostre comunit come una mannaia, rischiando di frantumarle. Sarebbe ipocrita negare che l’Italia di oggi non stia piombando in un clima d’intolleranza e di razzismo, di violenza e, quindi, d’instabilit e insicurezza. Per i firmatari, contrariamente a quanto indicato dal Governo riteniamo necessario sostenere e dare continuit alle esperienze dei centri Sprar. Chiediamo alle Amministrazioni locali che il sistema dell’accoglienza diffusa venga difeso e rafforzato, nel rispetto di chi vi lavora e di chi viene ospitato. Inoltre necessario prima di tutto che la prefettura di Firenze ritiri le tre circolari entrate in vigore dal primo novembre, che non sono semplici provvedimenti amministrativi bens segnali di criminalizzazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo, e chiediamo che i sindaci tutti si attivino creando le condizioni di una collaborazione per impedire che l’accoglienza verso i richiedenti asilo si trasformi in una emergenza sociale e di sicurezza.(ANSA).