DDL LAVORO: DAL SENATO UN PASTICCIO INESTRICABILE MOBILITAZIONE CONTINUA IL 16 A ROMA CON CISL E UIL

Il Senato la scorsa settimana ha licenziato il disegno di legge che modifica gli ammortizzatori sociali, l’articolo 18 e il mercato del lavoro. Il Governo infatti, con un atto sbagliato e grave, ha deciso di porre la fiducia su questi provvedimenti.Il testo approvato (per favore, non chiamatelo riforma) rispetto a quello presentato dal Consiglio dei Ministri, al netto di qualche limitata modifica migliorativa sulla flessibilit? in ingresso, risulta in molti punti peggiorato e nell’insieme svuotato di efficacia negli obbiettivi di contrasto alla precariet? e in quelli di stimolo alla crescita. Non era difficile immaginare che senza un accordo vincolante con le parti sociali, gli equilibri parlamentari avrebbero giocato a sfavore di un provvedimento utile per i giovani e per il lavoro. Questa evidenza spiega adesso meglio perch? il Governo non volle fare l’accordo con noi.Il risultato adesso ? evidente: se prima avevamo un progetto di legge debole adesso abbiamo un ?pasticcio inestricabile? nel quale nessuno pi? si riconosce e dal quale presto molti si dissoceranno.Nei prossimi giorni capiremo se alla Camera i parlamentari vorranno subordinarsi al ?pasticcio …? del Senato, dichiarando di approvare la legge senza introdurre miglioramenti o se invece sceglieranno la strada delle modifiche rinviando nuovamente al Senato il nuovo testo per una terza lettura. Com’? evidente le diverse possibilit? influiranno anche sui tempi dell’iniziativa e della mobilitazione che abbiamo deciso e che senza un profondo cambiamento non pu? essere messa in discussione. La mobilitazione va quindi avanti. La stessa manifestazione del 2 giugno ? stata rinviata perch? abbiamo sentito fino in fondo il peso e il dolore di una tragedia come il terremoto in Emilia, che ha avuto il suo epicentro nel lavoro. La CGIL con la CISL e la UIL hanno deciso di fronte a questo dramma di rinviare la manifestazione al 16 giugno e di promuovere una sottoscrizione per la ricostruzione. Penso che si sia fatto bene: un’organizzazione grande e radicata deve avere sempre l’intelligenza di non dissociarsi dal senso comune di chi rappresenta e di saper scegliere le priorit? nelle situazioni che si presentano. Non sappiamo quali propositi muovano chi pensa il contrario. Isolandosi e arroccandosi non darebbe certo una mano a quelle persone che ancora con coraggio cercano di dare un altro esito alla crisi.

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