DDL LAVORO: CGIL, MODIFICHE VERE O MOBILITAZIONE.

Modifiche sostanziali, specialmente nella parte che riguarda l’arbitrato, oppure sara’ mobilitazione. Lo annuncia il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, intervenendo in Commissione lavoro alla Camera sul disegno di legge che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rinviato in Parlamento. La Cgil ritiene che non sia sufficiente, ne’ adeguato parlare di recepimento dell’avviso comune siglato l’11 marzo dalle parti sociali escluso lo stesso sindacato guidato da Epifani.La Cgil ritene necessario un intervento complessivo di riesame del testo senza limitare la discussione ai punti citati nel messaggio di Capo dello Stato. Una richiesta che pero’ non collima con le intenzioni del relatore, Giuliano Cazzola (Pdl), che proporra’ in Commissione di limitare l’esame del provvedimento alle sole parti oggetto del messaggio di Napolitano. Cazzola ha anche auspicato un riesame che apporti correttivi senza stravolgere il testo.Il ricorso all’arbitrato, sottolinea la Cgil, non puo’ essere previsto al momento dell’assunzione ma solo una volta che sia stato acquisito il rapporto di lavoro a tempo indeterminato, escludendo quindi tutti i precari. In ogni caso solo quando si manifesti l’eventuale controversia.Inoltre l’arbitrato, secondo la Cgil, deve svolgersi secondo leggi e contratti collettivi, e non ‘secondo equita’ e comunque la legge deve prevedere le inderogabili norme di tutela del lavoratore. Va anche eliminata la previsione di un decreto ministeriale in caso di silenzio della contrattazione o di mancata intesa delle parti. La Cgil chiede anche che la procedura di certificazione, in particolare riferita alle condizioni di impiego, non possa essere intesa come peggiorativa del contratto nazionale.ÿ

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