Ddl appalti, lettera Cgil-Cisl-Uil Toscana ai parlamentari: “Intervenire a tutela lavoro e contro illegalità”

Clausola sociale non obbligatoria, mancata cancellazione del massimo ribasso, mancato ridimensionamento delle procedure negoziate senza bando: Ddl appalti, lettera aperta di Cgil-Cisl Uil Toscana ai parlamentari toscani. “Siamo preoccupati, serve un cambio di passo per garantire lavoro e diritti e contrastare l’illegalità”. Con le clausole sociali difesi 3mila posti di lavoro nell’appalto pulizie in sanità, senza ci sarebbero decine di migliaia di posti a rischio

Ddl appalti, lettera aperta di Cgil-Cisl Uil Toscana ai parlamentari toscani: “Serve un cambio di passo nella discussione alla Camera dei deputati sulla legge di iniziativa del Governo in materia di contratti pubblici”. Nel Ddl, già approvato dal Senato, nei bandi di gara negli appalti di servizi pubblici non è prevista l’obbligatorietà di inserire la clausola sociale per tutelare l’occupazione (l’inserimento della stessa sarebbe facoltativo): una scelta “grave e inaccettabile” per Cgil-Cisl-Uil Toscana. Che ricordano un esempio dell’importanza della clausola sociale: “Nell’appalto delle pulizie e della sanificazione nel comparto sanitario toscano sono stati salvaguardati i posti di lavoro di oltre 3.000 lavoratrici e lavoratori, garantendo loro la stessa qualità e quantità di condizioni e con esse garantendo la qualità di un servizio fondamentale per garantire il diritto alla salute”. In Toscana senza questo tipo di clausole sociali ci sarebbero decine di migliaia di posti di lavoro a rischio: la maggior parte della forza lavoro riconducibile ai settori pubblici è esternalizzata negli appalti. Sul Ddl appalti i sindacati toscani, oltre alla reintroduzione dell’obbligatorietà della clausola sociale, chiedono ai parlamentari della nostra regione di intervenire anche sul mancato adeguamento dell’art. 177 del Codice degli appalti, sul mancato ridimensionamento delle procedure negoziate senza bando di gara, sulla mancata cancellazione del criterio del massimo ribasso.

IL TESTO DELLA LETTERA

Gentile Onorevole, Le scriviamo per metterla a conoscenza delle preoccupazioni che stanno attraversando le organizzazioni sindacali confederali circa l’approvazione del testo, al Senato, sul disegno di Legge d’iniziativa del Governo in materia di contratti pubblici, che prossimamente sarà discusso alla Camera dei Deputati.
Queste forti preoccupazioni sono da ricercarsi:
• Nel mancato riconoscimento della obbligatorietà della clausola sociale, per garantire la stabilità occupazionale. Disposizione, questa ultima, che arretra la normativa vigente in materia e apre ad una forte precarietà nel mondo del lavoro e nella qualità della occupazione negli appalti.
• Nel mancato adeguamento dell’art. 177 del Codice degli appalti, relativo agli affidamenti dei concessionari, ai principi previsti dalla sentenza della Corte Costituzionale.
• Nel mancato ridimensionamento delle procedure negoziate senza bando di gara, che aprono a potenziali situazioni di corruzione come la esperienza ci dimostra. Su questo punto la Commissione europea ha messo in mora, appena qualche giorno fa l’Italia, poiché non in linea con principi dettati delle direttive europee.
• Nella mancata cancellazione del criterio del massimo ribasso, come le direttive europee indicano. Questo nuovo impianto normativo si applicherebbe ad un contesto caratterizzato da un importante flusso di risorse di cui dispone il Paese con i fondi del PNRR, la cui fattispecie dell’appalto sarà fortemente utilizzata nella realizzazione delle opere e dei servizi. Metterebbe, altresì, in discussione anche l’importante quadro di accordi che abbiamo sottoscritto nelle varie realtà territoriali della nostra regione Toscana, nonché l’impianto normativo di cui la regione Toscana si è dotata in materia di appalti.

Il quadro di riferimento normativo attuale ha garantito, anche in questa regione, la stabilità occupazionale, una buona occupazione e sarà, purtroppo, inevitabilmente compromesso con questo nuovo impianto legislativo. Basti un solo esempio dell’importanza della clausola sociale: nell’appalto delle pulizie e della sanificazione nel comparto sanitario toscano sono stati salvaguardati i posti di lavoro di oltre 3.000 lavoratrici e lavoratori garantendo loro la stessa qualità e quantità di condizioni e con esse garantendo la qualità di un servizio fondamentale per garantire il diritto alla salute, come anche l’emergenza pandemica ci ha dimostrato. Fortemente preoccupati per il quadro normativo che si delinea, crediamo, fermamente, che dovremmo andare in una altra direzione, per garantire la stabilità occupazionale, una buona qualità del lavoro negli appalti, per costruire maggiori garanzie di contrasto ad eventi di corruzione ed a potenziali fenomeni di infiltrazioni della criminalità organizzata nel sistema degli appalti. Per tutto quanto detto sopra, Vi chiediamo di fare Vostre le nostre preoccupazioni, agendo sul testo in discussione e modificandolo nella direzione da noi auspicata.

Firmato: le Segreterie Confederali di Cgil-Cisl-Uil della Toscana (Gessica Beneforti Cgil Toscana, Roberto Pistonina Cisl Toscana, Fabrizio Grassi Uil Toscana)

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