Al prefetto, stabilisce laViminale, da prefetti stop ad aziende non in regola Titolari devono comunicare ricorrenza condizioni per proseguire .Le aziende la cui attivit non stata sospesa dall’ultimo Dpcm sono tenute a comunicare al prefetto le imprese e le amministrazioni beneficiarie dei prodotti e servizi attinenti alle attivit consentite”, nonch “la ricorrenza delle condizioni previste dalla norma per la prosecuzione dell’attivit”. La comunicazione non dovuta qualora si tratti di attivit finalizzata ad assicurare un “servizio pubblico essenziale”. Lo indica una circolare del Viminale ai prefetti ai quali spetta una “valutazione” ed una eventuale sospensione delle attivit. (ANSA). circolare firmata da Matteo Piantedosi, capo di Gabinetto del ministro dell’Interno, spetta “una valutazione in merito alla sussistenza delle condizioni attestate dagli interessati, all’esito della quale potr disporre la sospensione dell’attivit laddove non ravvisi l’effettiva ricorrenza delle condizioni medesime”. Il meccanismo delineato dal decreto, sottolinea Piantedosi, “non introduce una forma di preventiva autorizzazione da parte” del prefetto ma, “in un’ottica di snellimento e semplificazione delle procedure, legittima la prosecuzione delle attivit di cui trattasi sino all’adozione di una eventuale sospensione”. In questa prospettiva, aggiunge, “risulta di fondamentale importanza” che i prefetti valutino “con la massima celerit, avvalendosi del contributo specialistico di qualificati soggetti istituzionali, chiamati a fornire, secondo le consuete dinamiche di una leale collaborazione, idonei elementi atti a consolidare l’impianto del provvedimento sospensivo”. Si invitano poi i prefetti ad avviare “interlocuzioni con gli uffici delle Regioni e degli altri enti territoriali nonch con le Camere di commercio e gli altri organismi eventualmente presenti sul territorio in vista di una preliminare ricognizione dei siti produttivi relativi ad attivit potenzialmente interessate dalle disposizioni”. Viene segnalato, infine, che il decreto “consente lo svolgimento delle attivit dell’industria dell’aerospazio e della difesa nonch delle altre attivit di rilevanza strategica per l’economia nazionale, previa autorizzazione del Prefetto territorialmente competente, cui conseguentemente demandata la ricognizione dei relativi siti produttivi”. (ANSA).”
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