Dalle terre di Michelangelo prende corpo il rinascimento dei sindaci italiani. Una nuova stagione, lanciata dal presidente dell’Anci Antonio Decaro, rieletto alla guida dell’associazione che nei tre giorni di assemblea ad Arezzo ha incontrato e si confrontata con il capo dello Stato Sergio Mattarella, con il premier Giuseppe Conte e altri esponenti dell’esecutivo e, in chiusura, con il presidente della Camera Roberto Fico. Proprio quest’ultimo ha sottolineato la centralit democratica dei Comuni, la necessit di aiutarli e come gi nella manovra ci siano norme a loro sostegno. Allo Stato, invece, i sindaci chiedono risorse, semplificazione, ma anche e soprattutto ascolto, nella consapevolezza di essere una classe dirigente forte – ha detto Decaro – che si costruita sui territori e vuole essere ascoltata. Se non saremo ascoltati proporremo i nostri sindaci come classe di governo per i prossimi anni. In questi giorni abbiamo dimostrato di essere una classe dirigente che pu governare il Paese. L’Anci non il partito dei sindaci e su questo concetto Decaro ha insistito a lungo, ribadendo che gli unici colori in cui i primi cittadini si ritrovano sono quelli delle fasce bianco rosso e verde che indossano ogni giorno. Ma se ci fosse bisogno, sono pronti a mettere a disposizione le proprie competenze di amministratori vicini ai cittadini. E allora Decaro ha immaginato una squadra di Governo, indipendentemente dagli schieramenti politici. Se vince il M5s, Chiara Appendino pu essere ministro dell’Innovazione, col centrosinistra i sindaci di Rimini Andrea Gnassi o quello di Pesaro Matteo Ricci andrebbero bene per il Turismo, col centrodestra, invece, il sindaco di Novara Alessandro Canelli sarebbe adatto alla delega alle Autonomie. Decaro poi ribadito anche che i primi cittadini vengano ascoltati anche su argomenti non di loro competenza diretta, come i migranti o la lotta alla povert , visto il ruolo di prossimit che rivestono. E tra i temi pi sentiti dall’assemblea c’ quello della riscossione dei tributi locali, su cui Decaro ha voluto chiarire come la norma in manovra che in questi giorni ha creato discussioni in realt esista dal 1910. Abbiamo solo chiesto – ha spiegato – di fare un unico atto, cio di concentrare in unico atto l’avviso di accertamento, l’ingiunzione di pagamento. Abbiamo solo contratto un po’ i tempi. …omissis. (dell’inviato Tommaso Romanin) (ANSA).
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