Cts conferma 1 metro sui treni. Contagi raddoppiano Pesa focolaio in Lombardia

Nel giorno in cui raddoppiano i nuovi contagi da coronavirus e la Lombardia torna ad essere il ‘motore’ dell’epidemia in Italia con il 36% dei positivi trovati, il Comitato tecnico scientifico (Cts) è orientato a confermare la distanza di un metro sui treni. La videoconferenza degli esperti del governo con il ministro dei Trasporti Paola De Micheli va avanti per ore, ma anche le parole del ministro della Sanità fanno pensare a una proroga delle indicazioni più prudenti. “La mia ordinanza non è legata solo alla vicenda dei treni ma al rispetto delle regole essenziali e i termini dell’ordinanza verranno confermati nel Dpcm che approveremo – dice Roberto Speranza al question time alla Camera -. Ogni scelta restrittiva è evidente che comporta dei costi e dei disagi, ma dobbiamo rispettare i tre principi fondamentali: uso mascherine, distanziamento di almeno un metro e lavaggio delle mani, perche solo ciò ci può consentire di non vanificare il lavoro fatto”. I nodi in discussione in Cts sono non solo la capienza dei convogli ferroviari – che dovrebbe restare al 50% pure per quelli locali -, ma anche la riapertura degli stadi al pubblico a settembre e quella delle discoteche al chiuso. La linea del Comitato sembra essere sempre quella della prudenza: il calcio dovrà fare ancora a meno degli spettatori e per ballare bisognerà accontentarsi delle spiagge. Per quanto riguarda le fiere, un altro tassello delle ultime riaperture in Italia, probabile che potranno riprendere, ma con varie limitazioni. Gli aerei invece continueranno a non avere restrizioni nel numero dei passeggeri: il sistema di aerazione garantisce la sicurezza. Intanto la curva dei contagi schizza di nuovo in alto, con un raddoppio dei casi di Covid 19 in 24 ore, da 190 a 384, il terzo giorno di salita consecutivo. Le vittime raddoppiano, da 5 a 10. La spinta al rialzo dei positivi viene di nuovo dalla Lombardia, che con 138 casi (e 5 vittime) paga il focolaio in un’azienda agricola di Rodigo, nel Mantovano, con un centinaio di infetti. Ma anche regioni come la Puglia e l’Abruzzo fanno segnare un numero di positivi – rispettivamente 23 e 19 – che non si registrava da settimane. L’unica regione senza nuovi contagi è la Valle d’Aosta. Il numero dei tamponi è in aumento, oltre i 56 mila. I casi totali sono ora 248.803, le vittime aumentano ancora a 35.181. Sale per il secondo giorno il numero dei ricoverati con sintomi: sono 3 in più per un totale di 764. Invariato invece per il terzo giorno di fila il dato dei pazienti in terapia intensiva, che sono 41. In isolamento domiciliare ci sono 11.841 persone (161 in più); gli attualmente positivi sono 12.646 (164 in più). I guariti o dimessi sono complessivamente 200.976 (210 in più). Un quadro da monitorare con estrema attenzione, ma sarà molto difficile che si verifichi un nuovo lockdown nazionale. Il nuovo decreto sull’emergenza Coronavirus, in vigore fino al 15 ottobre, non consente un’altra chiusura totale, ha chiarito in commissione alla Camera da un emendamento interpretativo del testo. Il decreto legge consente di limitare gli spostamenti “in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico”, spiega il deputato Pd Stefano Ceccanti. Secondo il costituzionalista, se dovesse rendersi necessario un nuovo lockdown nazionale, sarebbe indispensabile il varo di un nuovo decreto per dare copertura normativa all’eventuale Dpcm. (ANSA).

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