Quasi un’azienda su tre in Toscana ha difficolt di accesso al credito. Una percentuale passata dal 22,9% di fine 2008-inizio 2009 al 28,1% alla fine del 2009. I dati sono emersi da un’indagine condotta da Unioncamere Toscana su un campione di 800 tra piccole e medie imprese, intervistate telefonicamente. Secondo la ricerca, le cause sono da rintracciare soprattutto nella richiesta di maggiori garanzie per il 78,7% degli imprenditori che hanno manifestato tali difficolt , nella minore concessione di creditoscoperto di conto per il 76,4% e nell’incremento delle spese e delle commissioni bancarie per il 72,2%. Lo studio ha preso in esame i settori dell’agricoltura, del manifatturiero, del commercio al dettaglio e degli alberghi e ristoranti. Il campione costituito da un gruppo di imprese gi contattate nell’indagine precedente, realizzata fra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, con l’obiettivo di consentire un confronto omogeneo tra le due analisi. Dall’indagine emerso l’intensificarsi dei problemi di gestione della liquidit delle imprese dovuti non soltanto alla diminuzione del fatturato (per il 64,3%), ma anche alla compressione dei margini (62,8%) ed alle crescenti dilazioni di pagamento richieste dai clienticommittenti, passate al 39,4% (la percentuale della precedente rivelazione era del 30,2). Proprio per questo le aziende toscane tentano di reperire nuove risorse ricorrendo in misura crescente sia all’indebitamento bancario, che passa dal 22,4% al 29,6% degli intervistati, sia alla ricapitalizzazione dell’azienda con mezzi propri, un’azione che passa dal 29,5% al 41,2%. Molti puntano sulla razionalizzazione dei costi (71%) e la riduzione degli ordini ai propri fornitori (62%), ma anche cercando nuovi sbocchi commerciali (50%). Per il presidente di Unioncamere toscana, Pierfrancesco Pacini occorre attuare pi sinergie tra i vari strumenti messi in campo contro la crisi a livello nazionale, regionale e anche delle associazioni. (ANSA).
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