CRISI: SINDACATI A MONTI, MENO TASSE A TREDICESIME E PREMI PRODUTTIVITA’ ALTRIMENTI SCIOPERO GENERALE DICE CGIL

Detassare le tredicesime e incentivare i premi di produttivita’. Saranno queste le due principali proposte che Cgil, Cisl e Uil avanzeranno domani al Governo nel corso dell’incontro convocato dal premier, Mario Monti. Proposte che, in ogni caso, partiranno dalla necessita’ di abbassare l’imposizione fiscale sul lavoro come ripetuto piu’ volte dal segretario generale della Uil, Luigi Angeletti che in piu’ occasioni ha ribadito la necessita’ appunto di ridurre il cuneo fiscale. Il leader della Uil, infatti, ha lanciato l’allarme sull’occupazione sottolineando che ci aspetta un autunno drammatico.Per Angeletti, infatti, stiamo perdendo mille posti di lavoro al giorno e questa emorragia non si arrestera’. Ci aspettano – ha aggiunto – mesi peggiori di quelli che sono passati.Nello specifico e’ il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso a spingere per ottenere un abbassamento delle tasse per le tredicesime. Prima di parlare di riduzione del cuneo fiscale – ha detto in diverse occasioni – credo che si debbano ridurre le tasse sui lavoratori e pensionati. Io penso che serva un segnale di discontinuita’, per dare un po’ di soldi ai lavoratori e per rilanciare i consumi. E si puo’ realizzare detassando le tredicesime fino a 150 mila euro di reddito.Un intervento che per la Camusso, potrebbe essere realizzato utilizzando i soldi restituiti allo Stato dagli evasori fiscali: I costi dipenderanno da come si interverra’. Per la copertura si potranno utilizzare i proventi della lotta all’evasione fiscale perche’ sarebbe una misura congiunturale e non strutturale.Secondo il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, invece, quello che manca e’ un obiettivo di lungo periodo e per questo e’ necessario il ripristino dell’incentivazione fiscale sui premi di produttivita’. Per il numero uno della Cisl, infatti, e’ assurdo che l’unico strumento per sostenere la produttivita’ sia stato depotenziato.Secondo Bonanni, quindi, dobbiamo abbassarle queste tasse, perche’ le imprese possono essere anche iperproduttive al proprio interno ma poi non ce la fanno a smaltire la produzione e sono obbligate a rallentare. In tal senso il leader della Cisl nei giorni scorsi ha annunciato che su questi temi il sindacato avviera’ una discussione forte con gli imprenditori, con Confindustria e le altre associazioni per avere una sola voce.Sulla stessa linea il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, secondo cui per tornare a crescere la strada e’ quella di diminuire le tasse a lavoratori e pensionati, individuando anche una nuova missione industriale e produttiva per il Paese.Per Centrella si potrebbe rivelare una strategia inutile agevolare la produttivita’ del lavoro di fronte ad un mercato interno sempre piu’ fermo e sofferente proprio nei grandi comparti di attivita’ economica come industria, agricoltura e servizi.Per il leader dell’Ugl sono le troppe tasse, l’aumento delle tariffe, la disoccupazione galoppante e le prospettive incerte a contrarre i consumi e a impedire la crescita, con un impatto negativo sulle produzioni e sui posti di lavoro.Agire su uno solo di questi fattori non portera’ risultati.I sindacati resteranno quindi in attesa di una risposta da parte del governo. In assenza di misure concrete e’ la leader della Cgil a chiarire le mosse delle organizzazioni sindacali: sara’ necessario uno sciopero generale, e spero nell’adesione di Cisl e Uil. ASCA

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