CRISI: PRIMI COLPITI CONTRATTI A TERMINE E ATIPICI, POI VERRANNO I GARANTITI””

Cosa si devono aspettare i lavoratori toscani?Molti dei problemi sono precedenti al crac finanziario e dobbiamo fare molta attenzione perch? siamo agli inizi di una fase che sar? caratterizzata dal trasferimento della crisi all?economia reale?.Che strumenti servono per fronteggiare le difficolt??Purtroppo non sar? possibile trovare rifugio nella diversificazione perch? la crisi sar? trasversale ai settori e ai territori, anche se con livelli diversi di intensit?. E a risentirne saranno le piccole e medie imprese che gi? devono fare i conti con un credito poco propenso a condividere il rischio e le aziende pi? esposte con le banche perch? hanno investito in tecnologia e sviluppo?.Come si ripercuote sui lavoratori uno scenario cos cupo?Si sta gi? ripercuotendo sulla fascia meno protetta, quella dei cosiddetti contratti a termine e atipici. Non possiamo certo disinteressarci di loro. Poi la cassa integrazione riguarder? sempre di pi? i lavoratori ?garantiti?, con conseguente riduzione di redditi e consumi. Questa spirale perversa la vediamo chiara davanti a noi e quindi ? importante cogliere questa occasione per correggere le storture del passato. Si ? dato troppo valore alla rendita e poco al lavoro, alla creativit? e al coraggio di chi faceva impresa non speculando ma rischiando?.Di fronte a questa situazione il sindacato si sente impotente?No, l?azione collettiva ? pi? che mai importante, d?altra parte se guardiamo alle crisi di Buitoni, Electrolux, Mabro, nuova Delphi, Kartogroup vediamo come una prospettiva che sembrava definitiva si sia trasformata in un nuovo inizio, per la prima volta dopo tanto tempo si riparla di investimenti. Quando le comunit? hanno il coraggio di pensare in grande diventano decisive. E si ? capito ormai che˜il sindacato non ? contro lo sviluppo ma, al contrario, ne ? uno dei soggetti promotori?.Alla vigilia delle primarie del Pd e con una campagna elettorale da affrontare non si dovrebbe parlare di pi? della crisi economica?Intanto direi che ci vuole grande senso di responsabilit? e si deve condividere il fatto che c?? bisogno di tutti. Diffido di chi intende escludere una componente della societ? o farne a meno. Lo dico perch? sento ancora in parte del patronato e nel governo una voglia disputa ideologica. Questo sarebbe un errore per il paese e un dramma in Toscana. Questo ? il momento di mettere al primo posto dell?agenda politica e sociale il tema di come affrontare questa situazione, perch? dietro alla crisi c?? una grande opportunit?, quella di mettere davvero in primo piano il fare e il saper fare. E sarebbe tempo che il dibattito decollasse anche su questo. Penso che l?unico modo per non dare un messaggio di allarmismo sia la capacit? di indicare una strada diversa. I primi a spargere il panico sono quelli che di fronte alle difficolt? chiudono le porte e si barricano dentro?. (s.p.)

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