CRISI: LUNEDI’ NERO SUI MERCATI, BORSE A PICCO E SPREAD AI MASSIM

Lunedi’ nero per i mercati finanziari in Europa con indici azionari a picco e il riesplodere dei timori sui debiti sovrani con lo spread tra il Btp italiano e il Bund tedesco che schizza intorno ai 370 punti base.Mercati in tensione, alle prese con lo spettro di una nuova recessione e le preoccupazioni sulla sostenibilita’ del debito pubblico in molti paesi dell’area euro. Per gli indicatori italiani e’ stata una giornata da incubo. Piazza Affari in caduta libera con una perdita di quasi il 5% e Btp venduti con insistenza con il rendimento in salita al 5,57%.Il differenziale tra Btp e Bund in appena due settimane si e’ allargato di 100 punti base dopo la contrazione per effetto dei massicci acquisti effettuati dalla Bce.Dai mercati e’ sempre piu’ evidente il nervosismo per le incertezze sulla manovra di correzione da 45 miliardi di euro. Il risultato e’ che sul mercato dei Cds il premio per assicurarsi contro il default dell’Italia e’ salito di nuovo al massimo storico toccando 422 punti. In pratica per assicurare 10 milioni di euro investiti in Btp occorre pagare una polizza di 422 mila euro.In Borsa sono stati ancora i titoli bancari a soffrire maggiormente la pressione ma le vendite risultano generalizzate e non risparmiano nessuno. In Europa Francoforte e’ stata la peggiore con un tonfo superiore al 5%, Parigi e Madrid accusano perdita che sfiorano il 5%. Dopo i 186 miliardi di euro bruciati venerdi’ il bilancio del lunedi’ nero e’ altri 180 miliardi in fumo in termini di capitalizzazione dei listini europei.Il nodo dei conti pubblici e i timori di indebolimento marcato dell’attivita’ economica sono alle base dei pesanti ribassi dei mercati azionari. Il prossimo presidente della Bce, Mario Draghi, ha lanciato un duro richiamo ai governi.E’ arrivato il momento di affrontare con decisione il problema dei debiti pubblici e al tempo stesso realizzare le necessarie riforme per favorire la crescita. Ma Draghi ha anche avvertito di non fare troppo affidamento sul sostegno della Bce nell’acquisto di titoli di Stato. Non puo’ essere la politica monetaria dell’Eurotower a risolvere i problemi dell’area euro che competono a governi e parlamenti.In questo contesto di massima fibrillazione, il presidente del consiglio europeo, Herman van Rompuy, e’ dovuto intervenire di nuovo per smentire un’uscita della Grecia dalla moneta europea. I problemi sarebbero superiori ai benefici.L’agenzia di rating S&P invece gela l’ipotesi Eurobond. Il responsabile Europa dell’agenzia americana, Moritz Kramer, in una intervista alla Frankfurter Allgemeine, ha sottolineato che gli Eurobond avrebbero un rating molto basso. Se ci fosse un obbligazione europea garantita per il 27% dalla Germania, per il 20% dalla Francia e anche solo per il 2% dalla Grecia – ha detto Kramer – il rating sarebbe CC, un valore superiore solo al rating dei titoli di Atene. Per avere un rating elevato, e dunque un basso tasso di interesse, l’eurobond dovrebbe essere strutturato senza seguire le quote di partecipazione dei paesi euro al capitale della Bce ma con una netta prevalenza della Germania.E se l’Italia e’ nell’occhio del ciclone, il contagio inizia a toccare anche la Francia. Morgan Stanley in un report avverte che i bond della Francia sono stati poco condizionati, almeno per il momento ma la crisi del debito e’ gia’ colpito il settore finanziario francese.asca

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