CRISI: FRANCESCHINI, SI AGGRAVA PER L’INERZIA DEL GOVERNO

La crisi e’ molto dura, soprattutto per le fasce sociali piu’ deboli. Ma la crisi sta anche mettendo in moto energie positive, che bisognerebbe valorizzare e condurre ad un’impresa comune. Invece il governo risponde con l’inerzia e la sola filosofia che sa esprimere e’ quella della divisione, del ‘si salvi chi puo. Lo afferma in una intervista al Messaggero il segretario del Pd Dario Franceschini sottolineando per esempio come il debito pubblico sia cresciuto in seguito alla crisi proprio per dinamiche inerziali, che rimandano a responsabilita’ di governo.Franceschini non ha dubbi, l’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi, quando ha potuto, ha negato la crisi. Poi, appena la velocita’ di caduta si e’ attenuata, ha annunciato la ripresa nel 2010. E ora, dopo la botta del -5,9% di Pil prova a dire che la crisi e’ un problema psicologico. Il governo, continua, gioca con le parole. Si era vantato di aver previsto per primo la crisi. Ma cio’ non gli ha impedito di buttare dalla finestra 5 miliardi per Alitalia, di abolire l’Ici per le case piu’ pregiate, di detassare gli straordinari quando gli straordinari non si fanno piu’, di istituire la Robin tax a carico delle banche prima di sostenerle con il debito pubblico. Per Franceschini quello del governo non e’ ottimismo, e’ una strategia comunicativa che contrasta con quella di tutti gli altri governi, di destra o di sinistra. Guardare in faccia la crisi e’ la condizione per intervenire dove serve.Il leader del Pd parla anche della contestazione di sabato al segeratrio della Fiom Gianni Rinaldini. L’assalto al palco sindacale – dice – e’ stato un atto di violenza. E come tale e’ ingiustificabile e da condannare senza riserve. La disperazione, invece, e’ un’altra cosa.asca

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