Negli ultimi quattro anni nel territorio fiorentino ci sono state 1500 piccole imprese del commercio e del turismo in meno, con 4 mila posti di lavoro perduti. La crisi, unita alle liberalizzazioni, alla riforma del lavoro, e all’aumento dei costi e della pressione fiscale, sia locale che nazionale, mettono a rischio le aziende, minandone la competitivit . E’ quanto lamenta la Confesercenti fiorentina che ha aderito oggi alla giornata di sensibilizzazione e mobilitazione nazionale per il sostegno alle Pmi, in programma in tutta Italia. Secondo il presidente provinciale dell’associazione Nico Gronchi i piccoli esercizi devono fare i conti conti con la crisi che dal 2008 a oggi ha portato a una perdita del 14% delle vendite e del 6% a livello di fatturato, mentre le famiglie hanno visto diminuito il loro reddito del 7%. Le ultime manovre del Governo Berlusconi e di quello Monti – ha aggiunto – se da un lato stanno ridando credibilit all’Italia, dall’altro hanno effetti devastanti per l’economia reale. A pesare, secondo l’associazione, soprattutto l’aumento della tassazione, a tutti i livelli. Abbiamo stimato – ha aggiunto Gronchi – che a Firenze un negozio di 100 metri quadri dovr pagare ogni anno dagli 11 ai 15 mila euro in pi. Siamo preoccupati per la situazione e non ci stiamo poi ad essere additati come gli evasori. Da Confesercenti critiche poi, tra l’altro, all’Imu e all’aumento dell’Iva per le imprese turistiche, alla riforma del lavoro, e alle liberalizzazioni per il settore che sono delle vere e proprie deregulation che non portano benefici. Nel territorio fiorentino, stato ricordato, operano 30122 aziende del commercio e del turismo, su 94 mila imprese complessive, dando lavoro a 154.859 persone.(ANSA).
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