Crisi: Eurozona in stallo, frena anche la locomotiva tedesca

Battuta d’arresto per l’economia tedesca e, di conseguenza, per quella dell’intera Eurozona. Nel secondo trimestre dell’anno il Pil della Germania accusa una contrazione dello 0,2%. Il dato e’ uscito peggiore rispetto al consensus degli analisti che indicava un Pil invariato nel secondo trimestre dell’anno. Su base tendenziale la crescita tedesca rallenta all’1,2%. L’Ufficio statistico ha rivisto al ribasso anche il dato dei primi tre mesi dell’anno da +0,8% a +0,7%. La contrazione del Pil e’ stata determinata dal trend negativo delle esportazioni e degli investimenti. In particolare la crescita delle esportazioni e’ stata inferiore a quella delle importazioni. In Francia si registra invece crescita piatta: nel secondo trimestre dell’anno il Pil e’ invariato rispetto al precedente, secondo i dati diffusi dall’Ufficio statistico. L’economia ristagna e il governo di Francois Hollande si prepara a rivedere le stime per il 2014. Il ministro delle finanze, Michel Sapin, ha scritto sul quotidiano Le Monde che per l’anno in corso la previsione di crescita verra’ ridotta dall’1% allo 0,5%. Come conseguenza Parigi manchera’ l’obiettivo di deficit-Pil al 3,8%. La nuova stima e’ un rapporto superiore al 4%. I dati delle due piu’ grandi economie dell’Eurozona influenzano fortemente anche il dato sul Pil dell’intera Eurozona, che nel secondo trimestre e’ rimasto invariato. Lo rende noto Eurostat, che ha diffuso le sue stime flash sul periodo. Su base annua, il Pil dell’Eurozona ha mostrato nel secondo trimestre dell’anno un incremento dello 0,7. Il dato si mostra al di sotto delle attese degli analisti che avevano stimato un incremento dello 0,1% su base congiunturale e dello 0,8% su base annua. Confermata invece la crescita del Pil dello 0,2% nei primi tre mesi dell’anno, con un rialzo dello 0,9% rispetto al primo trimestre del 2013. Ho visto in questi giorni scenari inquietanti sull’Italia per avere fatto -0,2 percento di Pil. Stamattina vedo che anche la Germania fa -0,2. Io farei volentirei a cambio in termini di dimensioni economiche, ma non e’ la percentuale dello ‘zero virgola’ che fa la differenza, ma e’ il clima di rassegnazione nell’opinione pubblica, di chi pensa, a cominciare dalle classe dirigenti, che tanto non cambiera’ mai, ha commentato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, facendo visita alla Citta’ della Scienza di Bagnoli, durante il suo tour nel Sud Italia. L’intera eurozona vive una fase di stagnazione, ha proseguito il premier, aggiungendo: Non c’e’ una situazione di crisi dell’Italia rispetto all’Eurozona che viaggia a velocita’ doppia, perche’ questo vale per il passato, ora la situazione e’ cambiata. (ASCA)

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