CRISI: DRAGI, ORA SERVE UN PATTO PER LA CRESCITA

Dopo il fiscal compact per la nuova governance sui conti pubblici, adesso e’ il momento che l’Europa si concentri sulla crescita dell’economia. E’ quanto ha indicato il presidente della Bce, Mario Draghi, rispondendo alle domande degli europarlamentari. Dopo il fiscal compact – ha detto – dobbiamo avere un patto per la crescita. L’Europa e’ sulla buona rotta ma forse nella fase piu’ difficile. Il consolidamento dei conti pubblici e’ stato avviato ma ancora non ne vediamo i benefici ha detto Draghi, siamo in mezzo al guado che stiamo attraversando. La sola risposta per uscire dalla crisi e’ perseverare, e per quanto riguarda la Bce significa creare un ambiente favorevole a questo processo. Draghi ha inoltre ribadito l’importanza di procedere con le riforme strutturali che colpiscono lobby e interessi consolidati in quanto cambiano i meccanismi di funzionamento dell’economia. I governi europei devono essere piu’ ambiziosi sulle riforme per favorire la crescita e l’occupazione ha rilevato Draghi precisando pero’ che lo sviluppo non arriva solo dalle riforme, peraltro alcune hanno effetti nel breve termine ma altre nel medio e lungo periodo. La crescita e’ determinata anche dal livello dei tassi di interesse che e’ a livelli storicamente bassi e dalla domanda globale che rimane sostenuta. La Bce non puo’ sostituire i governi nel favorire le politiche per la crescita. Draghi poi ricorda che negli ultimi 10-15 paesi alcuni paesi europei hanno visto una perdita di competitivita’ e crescita bassa a prescindere dal livello del deficit pubblico e dal livello dei tassi di interesse. Dobbiamo dunque intervenire alla radice ha aggiunto Draghi che poi ha evidenziato che gran parte della crisi attuale e’ il risultato del forte aumento dell’avversione al rischio provocata dal crac del 2009. Dobbiamo creare un clima favorevole per il ritorno degli investimenti, assicurare certezza e credibilita’ nelle istituzioni che faccia tornare gli investitori. Il presidente della Bce ha poi difeso le operazioni straordinarie con le aste di dicembre e febbraio con le quali la Bce ha concesso prestiti a lungo termine per mille miliardi alle banche. Draghi ha spiegato che le Ltro hanno permesso di riaprire i canali del credito. Dobbiamo pensare a cosa sarebbe accaduto senza le Ltro con 230 miliardi di bond bancari in scadenza negli ultimi tre mesi oltre ai titoli di Stato. Abbiamo guadagnato tempo – ha detto Draghi – e ora la palla e’ nel campo delle banche e dei governi che devono sfruttare questo tempo. ASCA

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