CRISI: CONFINDUSTRIA, ITALIA IN RECESSIONE. PIL 2012 -1,6%

L’Italia e’ in recessione, un arretramento dell’economia che e’ iniziato prima e che risultera’ piu’ marcato rispetto all’Eurozona con il pil del 2012 che scendera’ dell’1,6%. E’ quanto emerge dalle previsioni del Centro Studi di Confindustria che ha rivisto al ribasso le sue stime sul prodotto interno lordo italiano per quest’anno (da +0,7% a +0,5%) e per il prossimo (da +0,2% a -1,6%).Il deterioramento del pil previsto dal CSC parte dal terzo trimestre del 2011 con una flessione dello 0,1% e prosegue col quarto (-0,7%), con il primo del 2012 (-1%) e con il secondo del 2012 (-0,3%). La caduta si dovrebbe arrestare nel terzo trimestre quando il pil dovrebbe tornare, seppur di poco, a crescere (+0,1%).In sostanza, spiega il CSC, tra la fine della scorsa estate e la prossima primavera l’economia italiana perdera’ 2 punti percentuali mentre dall’autunno venturo si assistera’ ad una graduale accelerazione che consentira’ di conseguire un incremento dello 0,6% medio annuo nel 2013 (+0,9% il tendenziale finale).In questo scenario, la disoccupazione salira’ fino al 9,0% a fine 2012. L’occupazione, spiega il CSC, scendera’ dello 0,6% l’anno prossimo e dello 0,2% in quello seguente, con 800 posti di lavoro in meno rispetto all’inizio del 2008.Secondo Confindustria, emergeranno fenomeni di sovraoccupazione nelle imprese percio’ e’ molto probabile che si attenui il reintegro delle persone in CIG, aumentino i licenziamenti e il tasso di disoccupazione salga piu’ velocemente e raggiunga il 9,0% a fine 2012, rimanendo poi a tale livello nel corso del 2013, anche per i fenomeni di scoraggiamento che ridurranno marginalmente la forza lavoro.Brutte notizie anche sul fronte del fisco. La pressione fiscale raggiungera’ il record del 45,5% nel giro di due anni, inclusi i tagli alle agevolazioni fiscali che dovranno scattare alla fine del 2012.Il CSC rileva poi che la pressione effettiva, che esclude il sommerso dal denominatore, supera abbondantemente il 54%. Cio’ rende ancora piu’ impellente utilizzare ogni strumento di contrasto all’evasione e restituire ai contribuenti, attraverso l’abbattimento delle aliquote, ogni euro recuperato. ASCA

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