La fine del governo Berlusconi, delle sue politiche di divisione sociale, di attacco al lavoro, di penalizzazione del lavoro pubblico delle autonomie locali uno straordinario e positivo risultato per il Paese ed frutto non solo del giudizio di non credibilit sancito dai mercati in questo periodo ma soprattutto della lunga stagione di lotte del lavoro e sociali che hanno attraversato il Paese in questi anni di cui la Cgil stata a pieno titolo soggetto fondamentale. E’ quanto si legge nel comunicato sulla situazione politica in Italia diffuso oggi (10 novembre) dalla segreteria confederale dell del sindacato di Corso d’Italia .La crisi mondiale all?origine della crisi europea e nazionale – si legge – dispiega ancora i suoi effetti e dimostra, in particolare in Europa, che non si pu sacrificare la democrazia ed inseguire ricette finanziarie e liberiste. I ritardi europei e l?assenza di un governo politico sono parte della drammatica crisi che il Paese vive in queste ore. Anche se ci nulla toglie alla responsabilit del governo Berlusconi che ha reso oggi il nostro Paese non credibile, inadeguato, incapace di reagire e sottoposto a commissariamento e tutela.Proprio per questo la Cgil ritiene che il corretto epilogo della crisi di governo aperta sia il ricorso alle urne.La drammatica situazione, la pressione europea e internazionale nei confronti del Paese impongono che non sia l?attuale governo dimissionario a guidare il Paese alle elezioni.A questo fine il sindacato guidato da Susanna Camusso pensa che sia necessario un governo di emergenza, di transizione e di garanzia del Presidente della Repubblica che possa affrontare il problema del ripristino della nostra credibilit internazionale.In questo senso una nuova credibilit richiede che sia dato subito un segno di discontinuit attraverso equit fiscale (patrimoniale) e l?attenzione al lavoro, a partire dai giovani.La Cgil – conclude la nota – cosciente che ancor di pi in queste ore va dimostrato il senso di responsabilit del Paese mette a disposizione le sue proposte (contromanovra presentata in occasione dello sciopero generale dello scorso 6 settembre) ed intende, anche con la mobilitazione del 3 dicembre, ribadire la centralit del lavoro, condizione per delineare un futuro diverso da quello che le politiche berlusconiane hanno tracciato, determinando un pesante costo che oggi sulle spalle dei cittadini italiani ed in particolare delle nuove generazioni.da rassegna.itÿ
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