CRISI: 3O TRIMESTE MANIFATTURIERO, CALO FATTURATO E ORDINI

Un calo della produzione del 15,5%, inferiore a quella nazionale del 17,9%, a cui si sommano una diminuzione degli ordini nazionali (-12,3%) e dall’estero (-9,1%), e del fatturato (-15,9%). E’ la fotografia del sistema manifatturiero toscano nel terzo trimestre del 2009, che emerge da un’analisi congiunturale di Unioncamere e Confindustria regionali. Nello stesso periodo Š calato anche il grado di utilizzo degli impianti, a quota 68,5%, mentre sul fronte occupazionale continua a crescere il ricorso alla Cig (+489,1%). A livello di comparti, pur all’interno di un quadro ancora recessivo, la maggior parte dei settori evidenzia un miglioramento rispetto al trimestre precedente. Solo l’alimentare (-5,1%) ed il legno-mobili (-17,6%), infatti, fanno registrare un peggioramento. Tra gli altri comparti solo la farmaceutica evidenzia un incremento, anche molto consistente, della produzione (+26,2%). A migliorare anche l’andamento delle aspettative imprenditoriali, che sembra preannunciare una stabilizzazione della fase negativa. Secondo il presidente di Confindustria Toscana Antonella Mansi la congiuntura mostra che forse stiamo superando la fase pi— drammatica degli scorsi trimestri; ma abbiamo davanti un periodo altrettanto delicato, perch‚ Š il momento delle scelte strategiche per il futuro. Da Mansi un appello alla politica, che deve cogliere la prossima campagna elettorale come momento vero di confronto su una crescita duratura e un nuovo sviluppo dell’economia, rimovendo tutti i cappi che pesano sul nostro futuro industriale. Ma anche un appello alle banche, perch‚ i bilanci 2009 saranno quelli della crisi e applicare Basilea 2 senza valutare le prospettive imprenditoriali, strozzer… ulteriormente la ripresa. Per il presidente di Unioncamere Toscana Pierfrancesco Pacini pur all’interno di una fase che rimane recessiva, si fanno pi— palpabili i segnali che mostrano almeno un suo rallentamento. Tuttavia Š prematuro pensare ad una svolta nelle tendenze anzi, siamo consapevoli che in questo frangente la stagnazione della domanda rappresenta l’ostacolo principale alla ripresa. (ANSA).

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