Cresce mercato cocaina, 12 dosi ogni mille abitanti. Mezzo mln ragazzi ha usato cannabinoidi

Relazione al Parlamento

Neanche il Covid, con tutte le limitazioni, ha fermato il mercato della droga – cocaina in espansione, e quasi mezzo milione di studenti si è procurata cannabinoidi anche nel lockdown del 2021 -: il grande business di trafficanti e spacciatori ha saputo subito “riadattarsi alle restrizioni pandemiche in brevissimo tempo”. E’ questa la conclusione della Relazione annuale sulle tossicodipendenze consegnata al Parlamento nei giorni scorsi e realizzata sotto la supervisione della ministra Fabiola Dadone. E’ aumentata la quantità di sostanze sequestrate dalle forze dell’ordine, ma sono cresciute anche le percentuali di principi attivi nei campioni di hascish, crack e metanfetamine analizzati. In crescita le sostanze da ‘sballo’ mai identificate prima – otto nuovi ‘tipi’ – e non ancora finite negli elenchi che ne vietano il commercio. Sono diminuite invece le denunce per reati legati allo spaccio, e anche i ricoveri e i decessi connessi alle droghe. A fronte di questi indicatori, il rapporto parla di “impatto trasversale” del Covid. “Purtroppo l’inondazione di dati descrive un fenomeno in tutti i suoi aspetti, creando una cortina di fumo” e “neanche un quinto del documento viene dedicato all’uso problematico delle sostanze illegali”, commenta il radicale Marco Perduca che punta il dito contro “il silenzio” calato sulla Relazione. Durante il 2021, circa 7.900 operazioni di polizia, hanno portato al sequestro di oltre 20 tonnellate di cocaina, dato più alto mai registrato. Ma l’ analisi delle acque reflue descrive una concentrazione della sostanza media di 12 dosi ogni 1.000 abitanti/giorno, in crescita sugli anni precedenti. Ingenti i danni socio sanitari: la metà delle persone con disturbo da uso di sostanze che sono recluse in carcere sono assistite per uso primario di cocaina o crack. E nei SerD, il 22% delle persone in trattamento usa come droga primaria la cocaina, che è la seconda sostanza più utilizzata dopo l’eroina. I morti correlati al consumo di cocaina aumentano, nell’ultimo triennio il tasso di mortalità è stato pari a 1,7 decessi ogni 1.000.000 abitanti. In salita anche i ricoveri ospedalieri con diagnosi primaria correlata all’utilizzo di cocaina che passano dall’11% nel 2011 al 26% nel 2020. I ricoveri maschili risultano raddoppiati e quelli femminili triplicati. I dati sulla cannabis mostrano che quasi il 24% degli studenti ne ha fatto uso almeno una volta, e 458mila tra i 15-19enni l’hanno usata nel corso dell’ultimo anno. Le conseguenze sanitarie sembrano piuttosto marginali. A sorpresa viene fuori che il target delle ragazzine 17enni sembra essere particolarmente esposto all’assunzione di sostanze, e anche di medicinali fuori controllo. Sebbene l’utilizzo di droghe sia più diffuso tra gli studenti, tra le 17enni il consumo delle principali NPS (nuove sostanze psicoattive), di cocaina, stimolanti e allucinogeni è superiore a quello dei coetanei maschi. Consumano più psicofarmaci senza prescrizione: per dormire, per l’attenzione, per l’umore o per le diete. Fanno un utilizzo più elevato di chat e social, e dicono anche di essere maggiormente vittime di cyberbullismo. Attenzione poi per l’aumento, rispetto al 2019, delle ragazze che affermano di aver partecipato a risse di gruppo. Le sostanze stimolanti, quali amfetamine, ecstasy, GHB, MD e MDMA, sono state utilizzate almeno una volta durante il 2021 da quasi 19mila ragazzi (0,7%: sul totale), e circa 77mila studenti sotto i 20 anni hanno fatto uso d

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