Covid: S.Anna Pisa, servono prevenzione e regole chiare In Italia responsabilità troppo frammentate

Per fronteggiare efficacemente le pandemie servono “misure di prevenzione adeguate, tempestive e continuamente aggiornate”. Così Andrea de Guttry, docente di Diritto internazionale alla Scuola Sant’Anna di Pisa durante un seminario promosso dall’ateneo pisano nell’ambito del progetto di ricerca ‘Cbrn-Italy’, che prende in esame gli ‘Obblighi Internazionali relativi ad eventi di origine chimica, biologica, radio-nucleare (Cbrn)’. Nella sessione dedicata a ‘eventi naturali e pandemie’, de Guttry evidenzia che “come è risultato evidente dal Covid e dal numero drammaticamente crescente di disastri naturali, anche le misure preventive più sofisticate non possono impedire che tali eventi si verifichino”. Per questo, secondo il docente pisano, “è necessario aggiornare in modo professionale e regolare la pianificazione delle emergenze, stabilire quadri giuridici e operativi per consentire ai primi soccorritori e alle forze dell’ordine di intervenire rapidamente e in sicurezza e mantenere un’efficace sorveglianza delle malattie e in parallelo sistemi di laboratorio che rilevino e segnalino i livelli dei decessi o malattie che potrebbero diffondersi a livello internazionale”. Inoltre, de Guttry elenca altri importanti punti, come la necessità di “incoraggiare la condivisione di virus con potenziale pandemico umano; sviluppare vaccini antinfluenzali sicuri ed efficaci, mantenere le infrastrutture necessarie per rispondere alle emergenze sanitarie e consentire al sistema sanitario di espandersi per soddisfare un improvviso aumento della domanda”. Ma soprattutto, secondo de Guttry, “è fondamentale adottare disposizioni chiare sulla catena di comando” e il grado di attuazione in Italia di tutto questo, ha concluso, “sfortunatamente è tutt’altro che soddisfacente e la situazione è spesso aggravata dalla frammentazione (tra i livelli nazionale, regionale e locale) delle responsabilità nella gestione dei sistemi sanitari nonché dei loro costi elevati”. (ANSA).

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