Covid: Ponte a Niccheri, stop interventi e ambulatori Convertito reparto, letti tutti occupati già oggi

Sospesa temporaneamente tutta l’attività chirurgica programmata all’ospedale fiorentino Santa Maria Annunziata: restano disponibili una sala per le urgenze, per la traumatologia e per le urgenze Covid. Sospesa anche l’attività di specialistica ambulatoriale ad eccezione delle prestazioni urgenti e oncologiche oltre a quelle individuate come indispensabili dallo specialista ambulatoriale. Lo rende noto la Asl Toscana centro spiegando che l’ospedale di Ponte a Niccheri di riorganizza nuovamente “per garantire una capacità di risposta adeguata allo scenario epidemiologico dell’epidemia e all’evoluzione di questi ultimi giorni”. spiega la Asl Toscana centro. La sospensione, si spiega, risponde alla duplice esigenza di poter disporre di personale per la gestione dei pazienti Covid e per limitare il numero di persone presenti in ospedale. Per la broncologia e l’endoscopia digestiva saranno garantite le urgenze non differibili con l’anestesista. Come no Covid resteranno attive le sale di emodinamica, l’Utic l’unità di terapia intensiva coronarica, il Day Service, il Dh oncologico e tutto il reparto materno infantile. E stato intanto riconvertito in spazi Covid anche il reparto medicina F, al quarto piano: sono ulteriori 12 letti che portano a 76 il numero complessivo dei posti di degenza ordinaria Coronavirus. Sullo stesso lato dell’ospedale ma al secondo piano, il reparto di terapia intensiva sarà riconvertito oggi pomeriggio in terapia intensiva Covid con 4 posti letto che si vanno ad aggiungere ai 12 già disponibili nel vecchio pronto soccorso, per un totale di 16 posti intensivi Covid. I quattro posti letto di terapia intensiva no Covid saranno riattivati in uno dei due blocchi operatori dell’ospedale e nel comparto operatorio Pacu (Post anesthesia care unit), l’area che stabilizza i pazienti subito dopo l’intervento. L’ospedale, conclude la Asl, con l’estensione dei posti letto di ieri, conta ancora qualche posto libero di degenza Covid ordinaria. Tuttavia la presenza al momento in area bolla Covid al pronto soccorso di 5 pazienti positivi, fa presupporre che anche questi posti andranno occupati nel corso della giornata. In terapia intensiva Covid al momento ci sono 12 pazienti ricoverati su 12 posti letto disponibili. Il nuovo modulo aggiuntivo nel pomeriggio di 4 posti intensivi, darà un ulteriore margine. (ANSA).

Sanità: Fimmg Toscana, insufficienti vaccini influenza, caos
La Federazione italiana dei medici di medicina generale della Toscana denuncia “il caos che si è venuto a creare con le incomplete consegne ai medici dei vaccini antinfluenzali. A metà della campagna di vaccinazione, il cui inizio è stato anticipato ai primi di ottobre e che dovrebbe protrarsi fino a fine dicembre, i vaccini finora forniti e quelli successivamente promessi non appaiono essere sufficienti a garantire la copertura preventivata della popolazione toscana”. Così in una nota la stessa Fimmg toscana secondo la quale “questa situazione ‘certifica’ la vanificazione della campagna informativa, condotta da medici e media fin dall’estate, sulla utilità e necessità di vaccinarsi e che quest’anno aveva trovato ampio riscontro nella popolazione”. Fimmg “denuncia errori di pianificazione sulla gara di appalto dell’approvvigionamento dei vaccini e sulla probabile impossibilità da parte delle aziende produttrici di garantire il 20% in più del quantitativo previsto. Occorreva diversificare i fornitori”. “Errori sono stati compiuti anche sulla scelta della tipologia dei vaccini”: quello “adiuvato trivalente”, per i pazienti più anziani e più fragili, “è stato acquistato in misura carente” nonostante “le raccomandazioni della commissione regionale vaccini”. Ancora, la distribuzione attraverso le farmacie ha reso “più facile l’approvvigionamento dei vaccini da parte dei medici di Mg” ma “il mancato coordinamento e controllo fra le varie farmacie delle consegne dei” dei vaccini ai singoli medici “ha fatto sì che si siano distribuiti in modo non proporzionale alle quantità determinate da Ars per i singoli” dottori. Infine i medici della Fimmg “denunciano la vanificazione del lungo e gravoso lavoro di pianificazione delle sedute vaccinali che avevano messo in essere”, con il risultato che alcuni si sono ritrovati a dover vaccinare dalla mattina alla sera, altri anche di domenica, alcuni hanno assunto appositamente infermieri. Tutto questo in un periodo “dove sono aumentati i tempi normali di lavoro specie per le numerose telefonate che i medici ricevono dai propri pazienti” anche per risolvere “problemi che spesso nascono dalla inefficienza di altri settori del Ssr”. (ANSA).

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