Mafie rilevano imprese in crisi Gen. Luzi, ‘Rischio infiltrazione, occhio ad appalti, sanità e green’

Nell’emergenza Covid le mafie “dispongono di ingenti somme di denaro e possono investire e trasformare le proprie risorse – che sono provento di reato – in economia legale, trasformando e riciclando il proprio denaro, rilevando imprese e attività economiche in sofferenza”. Lo afferma il comandante generale dei Carabinieri, Teo Luzi, al magazine online dell’Eurispes. “Il contesto economico-finanziario che si prefigura – osserva il generale Luzi – espone l’intero circuito produttivo e commerciale al rischio di infiltrazione da parte della criminalità organizzata, favorendo dinamiche corruttive e rapporti illeciti tra imprenditori, funzionari pubblici e organizzazioni criminali”. “Il settore più inquinato – prosegue – rimane quello degli appalti, soprattutto in quegli ambiti in cui la P.A., al cessare dello stato di emergenza, dirotterà consistenti flussi di investimenti. Il più esposto è quello della filiera sanitaria, sia per le enormi risorse che saranno messe a disposizione sia per il controllo sociale che può garantire. Oggetto di interesse sono anche i fondi che verranno stanziati per il potenziamento di opere e infrastrutture, comprese quelle digitali: la rete viaria, le opere di contenimento del rischio idrogeologico e per la riconversione a una green economy, le reti di collegamento telematico e l’intero ciclo del cemento”. Il comandante dell’Arma ricorda inoltre che “il Comando carabinieri tutela della salute è oggi in prima linea per rilevare carenze organizzative delle strutture sanitarie, ospedaliere e assistenziali (soprattutto per anziani) nella gestione dell’emergenza e sull’individuazione di possibili situazioni connesse con l’introduzione illegale sul territorio nazionale e la somministrazione di prodotti vaccinali e prodotti farmaceutici privi di autorizzazione”. (ANSA).

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