Corruzione: arrestato sindaco di San Vincenzo (LI), 23 indagati

E’ stato arrestato per corruzione il sindaco di San Vincenzo (Livorno) Alessandro Bandini insieme a due imprenditori del Livornese. La guardia di finanza di Livorno ha notificato oggi la misura degli arresti domiciliari al primo cittadino nel corso di un’indagine diretta dalla procura della Repubblica di Livorno, in esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare del gip che oltre al sindaco per il reato di corruzione (per un atto contrario ai doveri d’ufficio nell’ambito di gare d’appalto) hanno coinvolto anche due imprenditori edili locali. In tutto risultano 23 gli indagati.
I due imprenditori sarebbero artefici, secondo l’accusa, di dazioni illegittime la cui uscita dalla contabilità aziendale è stata dissimulata tramite il pagamento di fatture per operazioni inesistenti. Per un ulteriore indagato invece, ex segretario comunale, è stata richiesta l’interdizione dai pubblici uffici. Tra gli indagati, secondo quanto riferito dalla guardia di finanza in una nota, ci sarebbero anche il vice sindaco e due assessori in carica. Sempre nel corso dell’indagine sono state effettuate 23 perquisizioni tra Livorno, Firenze, Grosseto e Roma. Dalle indagini sarebbero emerse reiterate condotte di ritenuto abuso edilizio, agevolate da altri reati: dal falso in atto pubblico alla corruzione, alla turbata scelta del contraente negli appalti ad opera di imprenditori e funzionari. In particolare, in una serie di casi, l’azione del comune di San Vincenzo sarebbe stata, secondo la ricostruzione degli inquirenti accolta nell’ordinanza del gip, diretta ad assecondare le richieste provenienti da imprenditori che avrebbero contribuito, con varie modalità, ad assicurare per la rielezione del sindaco alle amministrative del maggio 2019, un sostegno politico e finanziario nella misura del 2 o 3% delle somme incassate per effetto dell’aggiudicazione di lavori pubblici. Tra gli episodi di corruzione contestati, prosegue la Gdf, la percezione del 2% dell’importo di due appalti del valore di 775.000 e 169.000 euro per la realizzazione di opere pubbliche funzionali a migliorare la viabilità di accesso a un camping. Condotte queste che per l’accusa sono state ritenute connesse al finanziamento della campagna elettorale per la rielezione a sindaco del Comune di San Vincenzo nel 2019 e contesto nel quale l’ente pubblico ha organizzato, per autopromozione una manifestazione pagata dalla società di costruzioni dei due imprenditori ora agli arresti domiciliari. In altri episodi è stato contestato il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente con riferimento all’affidamento in gestione di una spiaggia attrezzata accessibile agli animali domestici e di una baracchina di proprietà comunale. Tutta l’indagine è partita da un esposto di un cittadino, a seguito di un permesso a costruire rilasciato dal comune di San Vincenzo , che andava a modificare lo ‘sky line’ sul fronte mare, a causa della sopraelevazione e del cambio d’uso di un ex locale commerciale adibito a ristorante, provvedimento poi annullato per due volte dal Tar della Toscana perché in contrasto con le norme urbanistiche comunali. (ANSA).

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